
Crema, 26 agosto 2020
Un cremasco ci invia alcune notizie che si riferiscono alla famiglia di Carlo Bonomi, eletto alla presidenza di Confindustria, nato a Crema dove la sua famiglia ha sempre vissuto. Ecco qualche cenno, in attesa di poter intervistare il presidente e chiedergli cosa ricorda della sua infanzia cremasca.
Egr. Sig. Direttore,
in occasione della elezione di Carlo Bonomi a presidente della Confindustria Nazionale Vi siete limitati a scrivere che era nato a Crema il 2 agosto 1966 come riferito dalle agenzie e niente più. Non Vi siete preoccupati di informarci delle sue origini cremasche, di illustrare il grande sforzo e il grande impegno che ha messo in atto per raggiungere la posizione attuale, di sottolineare il vanto per la città di Crema di aver dato i natali e di aver forgiato la sua giovinezza.
Mi date l’impressione che ormai siete abituati a consultare i siti web di alcune persone di riferimento e di alcuni Enti pubblici così come ricevere comunicati dagli stessi. Avete perso l’abitudine del giornalismo di strada, della ricerca delle notizie e delle inchieste originali.
Nel caso specifico del Presidente Carlo Bonomi è necessario risalire indietro nel tempo per individuare le tracce della sua giovinezza a Crema, in caso contrario si corre il rischio di perderne la memoria e di non inserire un tale personaggio nell’Albo d’oro della Città.
Alcuni testimoni, ormai ultra ottantenni, raccontano che la famiglia del futuro presidente di Confindustria è ricordata nel popolare quartiere del Pergoletto a sud della cinta muraria cittadina. I nonni gestivano un bar osteria sulla riva del Cresmiero. In quel locale venne fondata la Pergolettese che vi rimase per anni con la sede. L’osteria ormai non esiste più e, al suo posto, c’è un fabbricato residenziale.
I nonni avevano tre figli e la famiglia ha passato momenti difficili negli anni del dopoguerra durante i quali i figli si arrangiavano per sbarcare il lunario. Fra l’altro essi si dedicavano alla pesca e uno di loro incappò in un incidente di contatto elettrico che gli costò la vita. Quando nacque il nipote gli venne dato il nome di Carlo in ricordo dello zio morto così tragicamente.
I tre fratelli si distinsero, in occasione dell’alluvione del quartiere, nel soccorso e nell’aiuto alle altre famiglie. Il padre andò a lavorare a Milano e la famiglia si trasferì là.
Al Pergoletto ci sono ancora persone in contatto con Carlo e, periodicamente, incontrano il presidente a cena.
Nella foto, Carlo Bonomi