Crema, 08 dicembre 2024

(AA) Una cena di Natale speciale quella dell’Onaf alla Casa del Pellegrino di Crema.

Protagonisti alcuni formaggi di bufala dell’Azienda Agricola Quattro portoni, gestita dalla famiglia Grilli: un Quadrello (simile al taleggio ,ma di bufala), un Camembert di Bufala, un Blu di Bufala affinato alla birra e il Granbù stagionato. 

Il caseificio, con sede a Cologno al Serio in provincia di Bergamo, porta avanti il lavoro di famiglia, fatto di cura e di dedizione, dal 1964, riunendo vecchie e nuove generazioni. 

Le bufale vengono allevate in stalle aperte, a pochi passi dal caseificio e il loro latte viene trasformato da 17 anni. 

Il Blu di Bufala è proprio il fiore all’occhiello del caseificio: un formaggio che si è guadagnato ben 12 medaglie in vari concorsi, grazie al suo sapore intenso e amabile, le caratteristiche sfumature verdi e blu della pasta, che hanno conquistato i palati più esigenti, tanto da avergli fatto guadagnare nel 2018 il titolo di Miglior formaggio italiano e quello di secondo Miglior formaggio al mondo ai World Cheese Awards. 

In abbinamento, due mostarde del territorio dell’azienda artigianale Leccornie doc di Pandino: la mostarda di clementine, per i palati più amanti della piccantezza data dall’olio essenziale di senape e la composta di uva per regalare delle note più dolci da accostare agli erborinati.

È cominciata poi la cena con diverse torte salate preparate con ingredienti del territorio per arrivare al pezzo forte: un risotto con Blu di Bufala e radicchio caramellato nel miele di acacia, ideato da una food blogger cremasca. Il tocco finale nella mantecatura del risotto è stato dato dalla nota agrumata della mostarda di clementine. 

La parte del drink della serata è invece stata affidata a quattro tipologie di birre del birrificio artigianale cremasco Lab 25 : German Pils, Blanche De Noir, Session Ipa e Best Bitter.

Dulcis in fundo il panettone artigianale prodotto dalla Casa del Pellegrino, accompagnato dalla crema di mascarpone( del Caseificio del Cigno di Agnadello) arricchito dalla mostarda di arance. 

Con il caffè di chiusura gli ospiti hanno potuto degustare il biscotto Spisigì riportando così a casa un po’ di Crema.