Crema News - Ripalta Cremasca - Cent'anni di Fayer I presenti per la festa dei cento anni dalla nascita di Carlo Fayer

Ripalta Cremasca, 21 novembre 2024

(Annalisa Andreini) I cento anni di Carlo Fayer: tutti i risvolti di un artista a 360 gradi.

La celebrazioni per festeggiare il centenario della nascita dell’artista poliedrico (scomparso nel 2012), organizzate dal comune di Ripalta nella sala consiliare in collaborazione con la Fondazione Teatro San Domenico, hanno avuto un piacevole riscontro.  In tanti hanno voluto ricordare la sua vita e la sua arte come rappresentante della comunità di Ripalta a livello nazionale e internazionale. Oltre al sindaco Aries Bonazza e all’assessore Corrado Barbieri erano presenti Umberto Cabini (già presidente della Fondazione San Domenico e attuale presidente della fondazione Adi), l’artista Gianni Macalli, Walter Ruffoni e Walter Venchiarutti (amici di Fayer) e alcuni familiari. 

Una lungo percorso artistico, quello di Fayer, ricordato dai presenti, ognuno dal suo punto di vista. “Una personalità identitaria e cosmopolita - ha dichiarato Walter Venchiarutti - un narratore fine e un conversatore intelligente, capace di unire vari opposti facendo lavorare insieme i contrari (sacro e profano, italiano e dialetto) e vari argomenti, tra cui la cucina e capace di mettere chiunque a proprio agio. 

Sono state ricordate anche la mostra antologica dell’artista del 2010, la raccolta di opere visibile presso il municipio di Ripalta e le collezioni degli ex voto e di santelle, diffuse sul territorio cremasco. 

Fayer, nel sul iter artistico, aveva avuto modo di incontrare da vicino diversi altri artisti del Novecento creando con loro un rapporto di collaborazione, condivisione e amicizia e questa è proprio la sua peculiarità.

Un artista a tutto tondo con una formazione completa (architetto, scultore e incisore), uno storico dell’arte, ma soprattutto un grande sperimentatore, che andava oltre la mera conoscenza tecnica, come ha dichiarato l’assessore Corrado Barbieri. 

E le celebrazioni sono proseguite in Sala Bottesini, dove l’ artista cremasco è stato raccontato attraverso le parole di alcuni amici e ricordando gli aneddoti più curiosi legati alla sua vita piena di emozioni, dai viaggi alla cucina, dall’arte ai paesaggi e ai luoghi a lui più cari.

“Abbiamo cercato di portare agli occhi di tutti la sua vita vera, in un momento di condivisione per tutti, dagli intellettuali ai più umili", ha dichiarato l’artista e allievo Gianni Macalli.