Crema News - Crema - A scuola arriva Maometto La lezione di Hamid Tahiri

Crema, 16 maggio 2025

Gli alunni della classe quinta della scuola di Santa Maria di Crema ieri sono stati protagonisti di una lezione speciale. Obiettivo: far conoscere a tutti i bambini alcuni dei principi della religione islamica dal momento che in classe ci sono parecchi musulmani. E subito si è scatenata la polemica.

A curare la lezione Hamid Tahiri, responsabile del Centro culturale islamico cremasco e residente nel quartiere di Santa Maria.

Tanti i quesiti posti a Tahiri dai piccoli studenti, precedentemente preparati con le loro insegnanti: cosa c’è scritto di importante nel Corano e perché si recita durante la preghiera, che gesti si compiono durante una preghiera, come ha fatto Maometto a ricordarsi tutte le parole dell’Arcangelo Gabriele.

Diverse sono state anche le domande più curiose riguardanti la quotidianità, per esempio perché i musulmani non possono mangiare il maiale o le donne devono indossare il velo e si deve pregare cinque volte al giorno e cosa succede se non si riesce a farlo. E poi ancora spiegare il simbolo dell’Islam con la luna e la stella e in cosa consiste il Ramadan. 

Secondo Tahiri è stato un dialogo interessante per migliorare le conoscenze degli studenti: “È stata la prima tappa di un percorso nelle scuole della città che mi hanno invitato per soddisfare la curiosità dei ragazzi e la loro voglia di scoprire cose nuove. Solo attraverso la conoscenza reciproca ci può essere un’integrazione autentica”. 

Non certo di questo avviso la minoranza in consiglio comunale che hanno parlato di indottrinamento dei bambini alla religione islamica. 

L’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri e il capogruppo della Lega Andrea Bergamaschini hanno commentato severamente la lezione islamica: "Mentre sempre più scuole censurano i simboli del cristianesimo si moltiplicano le iniziative didattiche volte all’indottrinamento dei bambini alla religione islamica, come quella della scuola primaria di Santa Maria a Crema. Per tutto questo dobbiamo ringraziare il vento progressista che soffia dall’Europa, dove Bruxelles spende milioni di euro dei contribuenti per promuovere la cultura islamica, dopo aver abolito il presepe e la parola Natale. È ora di dire basta per salvaguardare il nostro futuro”. 

Anche il consigliere Andrea Bergamaschini etichetta l’episodio come gravissimo: “Un ulteriore passo verso un’inaccettabile islamizzazione”.