Crema, 03 luglio 2025

Le zone trenta a Crema fanno parlare. E non poco.

Tutto è nato, lunedì durante il consiglio comunale, dalla mozione presentata dalla consigliera di maggioranza Donatella Tacca, che riguarda l’estensione delle zone 30 come limite di velocità in centro Crema e in alcuni punti sensibili della città. 

Una mozione scritta a nome dei gruppi di maggioranza, che secondo alcuni consiglieri di minoranza equivale a sconfessare l’assessore Franco Bordo, imponendosi così alla giunta.

Una mozione di per sé interessante dal punto di vista ambientale ma che ha incuriosito la modalità in cui si è stata posta.

“Una mozione scritta e presentata dalla maggioranza contro uno dei propri assessori - dichiara Andrea Bergamaschini, consigliere della Lega Crema. Non un attacco dell’opposizione ma una spaccatura interna messa in scena platealmente davanti a tutta la città. Altro che confronto politico: questa è una sfiducia vera e propria, solo che nessuno ha avuto il coraggio di chiamarla col suo nome. E il sindaco? Spettatore muto mentre la sua giunta implode. Oggi è chiaro a tutti: Bergamaschi ha perso la rotta. Noi al contrario ci siamo presentati con serietà e abbiamo provato a sistemare il testo presentato con nove emendamenti: uno sforzo concreto per dare senso a una mozione vaga e confusa”. 

Cosa avete puntualizzato!?

“Abbiamo chiesto che venisse rispettata la direttiva nazionale sulle zone 30, che si evitassero frasi di allarme e che si parlasse con dati, non con slogan. Che si dicesse una cosa semplice: abbassare i limiti non è sempre una buona idea e può anche peggiorare la situazione. Abbiamo proposto analisi serie, ascolto della commissione sicurezza, segnaletica in regola, controlli. Risultato? Otto emendamenti su nove bocciati”. 

Ma l’assessore alla mobilità Franco Bordo ha voluto chiarire la modalità : “Condividendo in pieno gli obiettivi di tale mozione, io e tutta la giunta ne abbiamo appoggiato i contenuti. Ci fa piacere che anche i consiglieri di maggioranza utilizzino gli strumenti di indirizzo, con l’obiettivo di rafforzare la nostra attività esecutiva, nell’interesse del bene comune”. 

E cosa risponde alle osservazioni dei consiglieri di minoranza?

“Ai consiglieri di minoranza, che criticano il fatto di presentare mozioni di indirizzo da parte della maggioranza, dico di studiare un poco come funziona un’assemblea democratica e quelle che sono le prerogative degli eletti. I nostri consiglieri di maggioranza hanno utilizzato una strumento, che spesso utilizzano anche i consiglieri di maggioranza della Lombardia o i parlamentari di maggioranza che sostengono esecutivi di centrodestra. Non è uno scandalo, fa parte del sistema democratico. Fa specie che le minoranze locali non lo sappiano o fanno finta di non saperlo”.