Crema, 11 maggio 2024

(Bernardo Zanini) Apprendistato

Negli anni ‘60 e '70, c’era una sorta di apprendistato, per cui un giovane apprendista era soggetto agli scherzi degli anziani. La GZ mandava i suoi apprendisti dal meccanico Collini a prendere gli ampère a punta e Collini di risposta mandava i suoi garzoni alla GZ, a prendere le scatole di hertz trasparenti Altri negozianti mandavano i garzoni di bottega alla sera a prendere an sedèl da curént da Zavatteri perché la luce era bassa. Quando arrivavano gli si diceva che era già finita e dovevano ritornare all’indomani. Altri ancora mandavano i propri garzoni dal dottor Chiappa, a farsi dare: an litre da quart d’ùmbra da campanil, e anche l’óle da gùmbet o da gumbèt per i dùlur

e anche da Sala al saatì a tó le bruchète da sàcol dai gargarismi. Alcuni poi li mandavano alla ferramenta Bergami a prendere 10 banane, 7 mammuth e 15 coccodrilli… misteri della fede.

 

I Bidonari

Negli anni '70 c’era una categoria di persone che i ghia la canèta da edre da dre alla schena, ma avevano molta inventiva ed erano chiamati i bidù, andavano in coppia negli alberghi dei laghi a dipingere le pareti, si facevano dare l’anticipo, lavoravano fino alle due del pomeriggio, andavano in trattoria a mangiare e poi sparivano nel nulla. Un’altra coppia girava col mercedes preso in affitto con la promessa di pagare dopo, con un compare che faceva da autista e gli apriva la porta dell’auto per entrare in qualche ristorante. Mangiavano e bevevano alla grande con i piatti e i vini più costosi, poi andavano in bagno e scappavano dalla finestra del bagno, lasciandosi dietro dei conti salatissimi. Ormai quasi tutti i ristoranti del cremasco erano stati allertati col passa parola, alla fine ia becat in un ristorate ai confini del cremasco, perché erano state messe le sbarre alla finestra del bagno. A quel punto i due cercarono quindi di fingere un malore, una sincope e furono portati in ospedale, ma al pronto soccorso al post dagl’infermer, i gha truat i Caramba che ia picat an galera a pa e acqua.

  

Il furto è l’anima del commercio

 Negli anni '90 ero andato una mattina alle 7,30 alla stazione del treno a portare un mio parente, e vedo un signore che girava con un pacchetto in mano, rivolgeva qualche parola ai pendolari ma nessuno lo ascoltava. Poi venne da me, doveva consegnare un pacchetto a un dottore che arrivava col treno che gli doveva dare in cambio 50mila lire, cedeva il pacchetto a 30mila lire perché doveva recarsi all’ospedale per le analisi del sangue. Alla fine tra i tanti pendolari c’era sempre qualcuno che ci cascava, rimanendo poi col pacchetto in mano con dentro una mattonella e lè prope era che i gulòt ghè piè al mund.

  


(5 fine; leggi la prima puntata cliccando qui; leggi la seconda puntata cliccando qui) per la terza clicca qui, per la quarta cliccando qui)