Rivolta d’Adda, 23 gennaio 2025

(Gianluca Maestri) Il circolo rivoltano del Pd ribadisce il suo no all’insediamento di una logistica a nord della Rivoltana. Lo fa prendendo spunto dalla notizia della ripresa dell’iter per la costruzione di questa struttura dalle conseguenze, a suo avviso, nefaste per Rivolta d’Adda. 

“In settimana - spiega Daniele Cantarini, coordinatore del circolo del Pd rivoltano - si è tenuta la conferenza dei comuni dell'alto cremasco per l’espressione di un parere obbligatorio ma non vincolante sull’opera, nell’ambito del nuovo accordo di programma. Era possibile presentare osservazioni fino al 25 agosto 2024, opzione esercitata dal nostro circolo e osservazioni di privati cittadini e di un esperto del settore, attivato da Legambiente Lombardia, a sua volta sollecitata da un nostro iscritto. Alle nostre osservazioni non abbiamo mai ricevuto risposta dall’amministrazione comunale, ma pare che i nostri rilievi sul singolare iter intrapreso siano stati seriamente considerati, se non dalla maggioranza consiliare almeno dalla Ridadda, società costruttrice della logistica. Infatti all’inizio di settembre 2024, si è svolto in municipio un incontro tra l’amministrazione comunale e la Ridadda stessa durante il quale la società ha richiesto di aderire a un secondo accordo di programma interrompendo così l’iter precedente. La stipula di un secondo accordo di programma con la Provincia di Cremona si rende necessaria - continua Cantarini - al fine di procedere a una variante parziale al piano territoriale di coordinamento provinciale (il Ptcp). Infatti, più di un ettaro sui dodici totali che saranno cementati per la costruzione della logistica a oggi è ancora accatastato come ambiti agricoli strategici, cosa che riguarda soprattutto la nuova rotonda sulla strada per Cassano d’Adda e la strada che dovrà congiungere la logistica alla rotonda stessa”. 

Dopo la conferenza dei comuni, nelle prossime settimane sarà il consiglio provinciale a doversi esprimere sull’opera.

“Invitiamo tutti - conclude il coordinatore del circolo - a riflettere con attenzione: la realizzazione di una logistica di dodici ettari a Rivolta comporterà un ulteriore consumo di suolo e porterà con sé un significativo aumento del traffico pesante su un territorio che non dispone di un sistema infrastrutturale adeguato a gestire tali volumi, già oggi problematici. Ci sarà anche l'inevitabile peggioramento della qualità dell’aria. Infine, considerando che la Provincia di Cremona sarà obbligata, entro pochi mesi, ad attuare la nuova normativa regionale e a individuare gli ambiti territoriali idonei (Ati) per l'insediamento di logistiche di rilevanza sovra comunale, ossia quelle con un'estensione superiore a tre ettari, non comprendiamo perché si debba procedere con una variante parziale al Ptcp. Sarebbe più opportuno attendere l'individuazione degli Ati nell'ambito del nuovo Ptcp elaborato dalla Provincia, garantendo così una tutela più equilibrata degli interessi di tutti”.