
Crema, 14 ottobre 2021
Domani entrerà in aula alle 9.30 Alessandro Pasini, accusato della morte di Sabrina Beccalli, avvenuta nella notte di Ferragosto dello scorso anno. Pasini, in carcere dal 17 agosto 2020, si professa innocente e attribuisce il decesso dell’amica a overdose. L’imputato è difeso dall’avvocato Paolo Sperolini con la collega Stefania Amato, mentre gli interessi dei parenti della vittima sono curati dal legale Antonino Andronico, il quale si è avvalso delle perizie dell'ex capo dei Ris di Parma, generale Luciano Garofano e del suo assistente Edi Sanson. Il processo si fa con il rito abbreviato, che consente uno sconto di pena di un terzo e a porte chiuse. L’accusa sarà sostenuta dal pubblico ministero Lisa Saccaro.
Al processo si chiedono risposte su quel che avvenne la notte di Ferragosto, quando Sabrina Beccalli, 39 anni, morì. Secondo la difesa, Alessandro Pasini, che aveva passato con lei l'ultima parte della notte, trovò Sabrina morta in bagno, a causa della droga che avevano assunto. Perse la testa e architettò un piano per far sparire il corpo e distruggere le prove. Mise il cadavere nella Panda della donna e, la sera, la portò nelle campagne di Vergonzana, dove poi le diede fuoco. Quindi manomise il tubo del gas dell'appartamento dell'ex fidanzata per farlo esplodere, piano fortunatamente non riuscito.
Secondo le indagini dell'accusa invece, Alessandro Pasini quella notte tentò un approccio sessuale. Respinto, colpì violentemente Sabrina che morì a causa dei colpi subiti.
Nella foto, Alessandro Pasini in tribunale per l'udienza preliminare