Crema, 29 dicembre 2024
(MDA) Signori, si cambia.
Ancora una volta e dopo solo un anno. La sanità lombarda ormai assomiglia sempre più al calciomercato e come avviene nel calcio durante la pausa invernale, Mario Melazzini, il nuovo direttore generale della direzione Welfare di Regione Lombardia (nomina voluta dall’assessore regionale Guido Bertolaso), sarebbe pronto a un rimescolamento dei direttori generali della sanità. Nel giro di poltrone sembrerebbe quasi sicuro un cambio di dirigenza per quanto riguarda l'Ats Valpadana, l'ente regionale a cui è affidata la programmazione sanitaria delle province di Cremona e Mantova. L'attuale dirigente, Ida Ramponi, ex dg dell'Asst di Crema e nominata alla guida dell'Ats della nostra provincia solo un anno fa, sembrerebbe essere già in partenza e con i bagagli pronti ad essere spediti a Sondrio dove dovrebbe assumere la guida dell'Ats della Montagna. Al suo posto in pole position ci sarebbe Vincenzo Petronella, attuale direttore generale dell’Ats Montagna ed in questo caso sarebbe un vero e proprio scambio o in alternativa, nel caso in cui la Ramponi venisse messa alla guida dell’Asst Valtellina e Alto Lario, il suo scranno verrebbe occupato da Stefano Manfredi, da un anno direttore generale del Policlinico San Matteo di Pavia. Per quanto riguarda le Asst di Cremona e Crema dovrebbero rimanere al loro posto Ezio Belleri, direttore generale dell'azienda sanitaria del capoluogo, e Alessandro Cominelli, da un anno alla guida dell'ospedale di Crema. Per l'ufficialità mancano solo poche ore. Domani infatti, durante la riunione di giunta, verranno sciolti gli ultimi dubbi, e il governatore Attilio Fontana firmerà il decreto con i relativi trasferimenti.
Resta il fatto che un cambio di dirigenza dell'Ats dopo un solo anno può creare non pochi problemi all'ente che deve garantire la pianificazione dei servizi sociosanitari della nostra provincia. Un cambio di dirigenza che inoltre avverrebbe proprio nel triennio fondamentale per il rilancio della medicina territoriale di prossimità e la partenza delle nuove case di comunità. Di certo si tratta di un'anomalia, infatti solitamente le nomine regionali per le direzioni di Asst e Ats hanno durata triennale, e quindi gli attuali vertici sarebbero dovuti rimanere al proprio posto dal 2024 al 2026.