Soncino, 01 gennaio 2025
Sta bene e rientra a casa questa sera con un volo da Marsa Alam a Verona Peppino Fappani, il soncinese di 69 anni attaccato da uno squalo mako mentre stava cercando di salvare la vita a Gianluca Di Gioia, che invece è deceduto a causa dei morsi del terribile pescecane. Questa mattina l'odontotecnico soncinese in vacanza in Egitto dal giorno di Natale è stato dimesso dall'ospedale di Porto Ghalib dove era ricoverato dal 29 dicembre a causa delle ferite riportate dall'attacco dello squalo.
"Mio padre sta bene - informa la figlia Cristina - e domani si sottoporrà a visite specialistiche per verificare il suo stato di salute".
Come esce da questa esperienza?
"A mano a mano che le ore passano si rende sempre più conto di aver rischiato moltissimo, anche in virtù del fatto che Gianluca Di Gioia, invece, non ce l'ha fatta".
E l'inchiesta della procura di Qusayr?
"Da qualche giorno sta girando un video prodotto da un turista tedesco che ha assistito dalla riva al salvataggio di mio padre. Si vede la guardia costiera avvicinarsi a mio padre e tirarlo sul gommone e sullo sfondo si vedono le boe che delimitano la zona balneabile. Quindi la prova che mio padre era al di qua della barriera corallina è in quel video".
Comunque suo padre non ha avuto alcun problema con la procura?
"No, nessuno ha detto nulla. Tuttavia, aspettiamo di conoscere le conclusioni. Mio padre ha sempre detto di essere rimasto in acque balneabili".
Potrebbe aver passato la barriera corallina per andare a soccorrere Gianluca Di Gioia?
"Non lo so, ma penso che la cosa non sia importante. Se una persona chiede aiuto, tu vai a soccorrerla probabilmente senza pensarci due volte".