
Crema, 06 maggio 2025
Due protesi endovascolari made in Crema, cucite a misura di paziente hanno consentito di escludere aneurismi dell’aorta addominale, potenzialmente pericolosi per la vita, in una paziente over 80 e in un paziente over 60. Non si tratta di protesi standardizzate presenti sul mercato, bensì di protesi aortiche customizzate, che per la prima volta hanno vista la luce nella sala operatoria del maggiore di Crema.
“Sono protesi personalizzate, realizzate a misura di paziente, per le specifiche esigenze di ogni persona, - spiega il direttore della struttura complessa di chirurgia vascolare Luca Boccalon. - Vale a dire che per forma, dimensione e caratteristiche vengono adattate in base all’anatomia e alla patologia da trattare".
Le procedure chirurgiche attuate per via endovascolare hanno consentito di escludere l’aneurisma dal circolo, introducendo l’endoprotesi all’interno dell’aorta addominale tramite un catetere di rilascio. “Nel primo caso, in particolare, questa soluzione ci ha consentito di procedere all’intervento chirurgico, operazione che, valutata anche l’età avanzata del paziente e il quadro clinico complessivo, non sarebbe stata possibile avvalendoci delle protesi standardizzate. Nel secondo caso, la protesi impiantata, personalizzata e fenestrata, ha permesso la buona riuscita di un’operazione complessa, consentendo di porre rimedio ad una patologia che interessava anche le arterie viscerali”. La struttura della protesi impiantata, fenestrata, appunto, ossia con fori all’interno dei quali vengono inseriti uno o più stent, ha consentito di preservare il flusso di sangue nelle arterie renali e viscerali, evitando l’ischemia degli organi.
Il decorso clinico di entrambi i pazienti procede con successo. “Si tratta di un importante risultato per l’ospedale di Crema, raggiunto anche grazie al miglioramento della dotazione tecnologica reso possibile grazie alla solidarietà dell’Associazione Popolare Crema per il territorio e il Banco Bpm. Il portatile per radioscopia che ci è stato di recente donato restituisce una qualità delle immagini ottimale anche in operazioni davvero complesse come queste, migliorando il grado di precisione delle stesse e consentendoci quindi di accrescere la qualità e la sicurezza delle cure offerte ai nostri cittadini”.
Gli importanti interventi attuati nei giorni scorsi, sono stati possibili grazie a un ormai consolidato approccio multidisciplinare, che vede una stretta sinergia tra chirurghi vascolari, radiologi interventisti ed anestesisti. “Il successo di queste operazioni - ha concluso Boccalon – è un traguardo per tutto l’ospedale Maggiore ed attesta la capacità dei professionisti della nostra realtà di lavorare in rete, di condividere esperienze, tecniche e saperi per il bene dei pazienti. Grazie a tutta l’equipe, in particolare ai direttori di radiologia ed anestesia Angelo Spinazzola e Guido Merli”.