
Crema, 16 aprile 2025
Fanno 183 euro, ma lui fa ricorso e vince la causa.
Guardia giurata attiva nel cremasco, nel mese di marzo dello scorso anno, prende una multa per eccesso di velocità. Transita a 66 orari incappando sotto le forche caudine di un autovelox. Qualche giorno dopo Giuseppe, marsalese trapiantato al nord da otto anni, riceve a casa la multa. In principio pensa di pagarla e di mettersi il cuore in pace, anche se gli dispiace perdere punti patente. Poi sente in televisione che gli autovelox in vari posti sono stati spenti e che in altri non possono dare multe in quanto non sono omologati. Perché non informarsi sullo stato dei fatti che riguarda quell'autovelox? Giuseppe si ricorda che a Marsala conosceva un avvocato, Salvatore Albigiani. Gli telefona e gli racconta che cosa gli è successo. Il legale fa ricorso al giudice di pace e viene chiamato a discutere la causa lo scorso dicembre. L'avvocato però non viene da Marsala a Crema, ma discute in teleconferenza, rammentando al giudice l'episodio e affermando che l'autovelox in questione è autorizzato ma non omologato. Quindi, la sanzione non è valida.
Passano tre mesi e finalmente il 28 marzo il giudice emette la sua sentenza: ha ragione Giuseppe, la multa non è valida e il comune che l'ha emessa non solo perde i 183 euro della sanzione, ma deve pagare le spese processuali all'avvocato, che vengono quantificate il 278 euro.