Dal territorio, 12 settembre 2024
(Marco Degli Angeli) Un milione di euro per installare cartelli stradali con toponomastica e informazioni turistiche in lingua lombarda.
Questa l'onerosa proposta firmata Lega che arriva dai banchi del Pirellone. La richiesta economica, che consiste appunto nel finanziare nuovi cartelli stradali in originale lingua lombarda da affiancare a quelli già esistenti con un investimento di un milione di euro di soldi pubblici spalmato su tre annualità, è emersa durante la seduta della VII Commissione regionale (cultura), nell’ambito della quale è stato presentato il Pdl 52 Istituzione della Giornata regionale della lingua lombarda e delle sue varietà locali.
C’è però un problema: la lingua lombarda non esiste e non è mai stata riconosciuta come tale. L’ex assessore regionale alla cultura, il leghista Stefano Bruno Galli, aveva definito così l’idioma lombardo: “Presunto, ma scientificamente inesistente”, affermando inoltre: “Tutti i linguisti più accreditati dal punto di vista accademico sostengono, secondo me giustamente, che una lingua lombarda non esista”. Per poi meglio specificare in una recente intervista che esistono di fatto più lingue, ovvero: il lombardo occidentale e il lombardo orientale, separati dall’Adda, ma anche il lombardo meridionale e il lombardo alpino. Quindi molto probabilmente, se la legge verrà approvata, per evitare scontri e polemiche campanilistiche ogni comune farà da sé, considerate le grandi differenze dialettali che esistono anche all’interno della stessa provincia.
Non è la prima volta che la presunta lingua lombarda entra nel dibattito del consiglio regionale. Nel 2017, la giunta, che vedeva al suo interno l’allora assessore Cristina Cappellini da Soncino, finanziò con 150mila euro progetti di promozione e valorizzazione della lingua lombarda, in tutte le varietà locali.
Tra le altre proposte inserite nella nuova legge in discussione, c’è anche l’istituzione della Giornata regionale della lingua lombarda (17 gennaio, in corrispondenza della giornata nazionale dei dialetti e delle lingue locali); un premio di riconoscimento destinato ai lombardi che maggiormente si sono distinti in opere di ricerca, valorizzazione, promozione e diffusione della lingua lombarda e un registro regionale delle associazioni impegnate nella valorizzazione dell’idioma regionale.
Insomma, il messaggio che arriva da palazzo Pirelli è chiaro: se non la lingua, almeno i dialetti vanno preservati.
Vi ricordate l’esilarante sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo? : “Buona questa cadrec! Ah! La mela sarebbe la cadrega?! La cadrega è la sedia, caro il mio bel ragioniere...” o forse sarebbe meglio dire scrègna, scragna o scagna?