Crema News - Crema - La scuola e la libertà di scelta

Crema, 30 settembre 2023

Carissimo Direttore,

si parla spesso della difficoltà dei giovani ad affiancarsi alla chiesa cattolica e ai suoi insegnamenti, ad allontanarsi dalla scuola senza considerare che possono esserci (e ancora nel 2023) situazioni in cui sono le stesse istituzioni ad allontanare i ragazzi da ciò che riguarda la religione., la scuola e l'eguaglianza sociale..

Vorrei esprimere il mio profondo rammarico per una situazione, ritenuta incresciosa per la non volontà di essere risolta, che si sta verificando e che nega un diritto fondamentale, sancito dall' art. 34 della Costituzione Italiana e ulteriormente affermato dalla Legge 207 del 2015 a mio figlio... La scuola dovrebbe "assicurare" e "garantire" a tutti gli alunni un egual trattamento e libertà di partecipare alle attività della stessa e il medesimo diritto allo studio per tutti.

L'educazione che il diritto all'istruzione tutela deve essere gratuita (almeno quella di base, obbligatoria), non discriminatoria e di qualità.

E come si definisce un'istruzione di qualità?

Sicuramente quella in cui le finalità tendono all'educazione; il diritto all'istruzione non rimane chiuso in sé stesso, non è autoreferenziale.

Solo consentendo il pieno sviluppo della persona umana, si potrebbe permettere di realizzare una società più giusta e pacifica, che diventi spinta per garantire tutti gli altri diritti umani. L'educazione si fa grimaldello di elevazione sociale e di libertà. E "dovrebbe" poter essere garantita a tutti, dando anche ai genitori la priorità e la libertà nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Ma evidentemente, non è possibile assicurare la libertà di scelta e il diritto di istruzione, almeno non per tutti.

Ci si vede costretti ad allontanare i propri figli da tali attività e soprattutto dal fatto di poter usufruire dell'insegnamento della religione cattolica all'interno dell'orario scolastico in quanto non viene a priori assicurato tale diritto a tutti gli alunni, quando si verificano "gravissime" e segnalate incompatibilità tra insegnante, alunni e genitori... incompatibilità che potrebbero essere facilmente risolte ma che per volontà di alcuni "importanti" (così vengono definiti) e non imparziali soggetti a capo di Istituzioni, che di per sé dovrebbero garantire l'integrità morale dell'uomo e soprattutto di tutti coloro che svolgono un ruolo di insegnamento ai ragazzi, di crescita e di formazione, non vengono risolte.

E così i genitori devono decidere di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica all'interno della scuola, insegnamento che ancora oggi magari per alcuni viene ancora ritenuta importante e costruttivo per i propri figli... ma se la scuola, e in primis la Chiesa, non sono in grado di assicurare un diritto imprescindibile previsto dalla Costituzione Italiana, chi lo dovrebbe assicurare?

E ci si meraviglia se i ragazzi si allontanano dalla Chiesa e abbandonano la scuola?

Sono estremamente addolorata della decisione che dovrò assumere e che va contro i miei principi morali, ma che ritengo fondamentale per la crescita "sana" di mio figlio, crescita basata sull'integrità morale e l'eguaglianza.

 

Lettera firmata