Crema News - Chi è senza peccato... Don Natale Grassi Scalvini

Cremasco, 06 aprile 2025

V Domenica di Quaresima C​

 La Parola: ​​Is 43,16-21  Sal 125 Fil 3,8-14  Gv 8,1-11:

 Dal Vangelo secondo Giovanni​​Gv 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Quindici giorni fa è venuto qui a Sergnano Mons. Cesare Pagazzi, nominato proprio questa settimana Archivista del Santo Padre, per ricordare insieme il Concilio di Nicea nell’anniversario dei 1700 anni dal suo svolgimento e ci ha parlato diffusamente del centro della nostra fede: Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.

Tra i tanti brani evangelici che possono confermare questo articolo del nostro credo penso che il racconto di oggi sia uno dei più espliciti e suggestivi. Da una parte infatti ci mostra l’umanità di Gesù che è attento alla persona accusata, molto più dei farisei accusatori che la trattano solo come un oggetto in vista del loro tentativo di mettere in difficoltà il Maestro. Ma ancor di più ci rivela la sua divinità perché con molta semplicità e autorità perdona i peccati, cosa che può fare solo Dio. Avvicinandosi i giorni della Pasqua di morte e risurrezione del Signore credo sia un richiamo necessario al fondamento della nostra fede in Gesù che da vero uomo soffre e subisce la passione e la morte per poi risorgere da vero Dio vincendo per sempre la morte, destino comune di tutti noi uomini. Ma naturalmente il racconto evangelico ha molto di più da offrire alla nostra riflessione e al nostro impegno di cammino verso una vera e continua conversione del cuore. Senza aspettare di essere colti in flagrante anche noi infatti possiamo sentirci sempre peccatori bisognosi del perdono di Dio e preparandoci alla confessione pasquale dobbiamo certamente ringraziare l’evangelista Giovanni che ci ricorda la pazienza e la misericordia di Dio, manifestata nell’atteggiamento così pronto al perdono di Gesù. 

Ovviamente il richiamo finale è rivolto non solo alla donna ma a ciascuno di noi perché la nostra conversione ed il perdono ricevuto si concretizzino anche in un quotidiano impegno a non peccare più. Inoltre son convinto che, come succede tante altre volte nei racconti evangelici, anche le figure degli scribi e farisei son motivo di profonde e salutari riflessioni per tutti noi. Innanzitutto vorrei far notare che la loro cattiva intenzione di mettere alla prova Gesù in realtà si ripete tantissime volte anche in noi.

Pensate a quante volte siamo assaliti da dubbi di fede o richieste di intervento da parte di Dio per confermare la sua onniponza e il suo amore per noi, e pronti a lamentarci quando abbiamo la sensazione che non ascolti le nostre preghiere e non intervenga in tante situazioni di disagio e sofferenza nostre personali o nel mondo attorno a noi. Siamo sempre più pronti a mettere in discussione il Signore e il suo operato piuttosto che rinnovare la nostra fede in lui. Ma da queste figure negative del vangelo possiamo imparare anche qualcosa di buono. Perlomeno loro hanno il coraggio e la coerenza di riconoscersi peccatori e quindi si allontanano in silenzio prendendo coscienza delle loro mancanze d’amore e dei loro errori. Quante volte invece noi ci crediamo giusti e a posto perché riusciamo a trovare qualcuno che è peggio di noi, magari tra i nostri conoscenti ma ancor di più quando ascoltiamo le tristi notizie di cronaca che ogni giorno ci metteno di fronte al male che sembra dominare il mondo, compresi quei presunti grandi che vogliono giocare alla guerrasulla pelle degli altri.

Ma soprattutto di questi scribi e farisei dobbiamo assolutamente evitare l’ultima situazione: se ne sono andati senza poter ammirare e riconoscere l’amore di Gesù che non condanna e che guida a nuova vita. Stiamo quindi attenti nei prossimi giorni, specialmente durante la settimana Santa che ormai è alle porte, a non distrarci rimanendo chiusi nei nostri affari ed impegni, certamente importanti, ma che devono lasciarci tempo e voglia per partecipare alle celebrazioni pasquali che ci permettono di rivivere le grandi opere dell’amore di Dio per noi. Non si tratta di scegliere questa o quella celebrazione perché mi sento più emotivamente coinvolto: ogni appuntamento della Settimana Santa è decisivo per la nostra vita. Quindi dobbiamo fare in modo di non perdere nessuna di queste occasioni per sentirci amati da Dio e chiamati a corrispondere con le nostre opere.