Cremona, 17 dicembre 2025
(Andrea Biraghi) A novembre l’inflazione rallenta e scende sotto la soglia dell’1%. L’indice tendenziale complessivo dei prezzi al consumo si attesta allo 0,8%, in lieve calo anche su base mensile (-0,1%). La rilevazione riguarda il mese di novembre, ultimo dato disponibile, ed è relativa alla città di Cremona, secondo i dati diffusi dal Comune.
Il rallentamento dell’indice generale non si traduce però in un alleggerimento delle spese quotidiane. Continuano infatti a crescere i beni di prima necessità, così come le voci legate all’abitazione. I prodotti alimentari e le bevande analcoliche registrano un aumento tendenziale dell’1,5%. All’interno del comparto si segnalano rincari per la carne (+6,3%), latte, formaggi e uova (+3,6%) e per caffè, tè e cacao, che segnano un +13,9% su base annua. In calo invece oli e grassi (-10,7%) e vegetali (-5,1%), ma il loro peso non è sufficiente a compensare gli aumenti delle voci più ricorrenti nel carrello della spesa.
Anche il capitolo abitazione conferma un andamento già emerso nei mesi precedenti. Gli affitti per l’abitazione principale crescono del 6,2% rispetto a novembre 2024, mentre la fornitura dell’acqua registra un aumento del 14,5%. Restano invece in diminuzione alcune componenti energetiche: l’energia elettrica cala del 5%, il gas del 10,3% e il gasolio per riscaldamento dell’1,8%.
Tra i settori in flessione si segnalano i trasporti, che nel complesso segnano un -0,6%. A incidere è soprattutto il trasporto aereo, in calo del 7,9% su base annua, dopo mesi caratterizzati da forti oscillazioni. In diminuzione anche le comunicazioni (-5,9%) e diversi beni durevoli, in particolare apparecchi tecnologici e informatici.
Restano invece in crescita i servizi sanitari, che registrano un aumento tendenziale dell’1,4%, con rincari concentrati sui servizi medici (+2,3%) e paramedici (+3,2%).
Il quadro complessivo mostra quindi un’inflazione in rallentamento, ma con una dinamica dei prezzi ancora sbilanciata sulle spese difficilmente comprimibili. Nonostante il dato generale sotto l’1%, alimentari, casa e servizi essenziali continuano a incidere in modo significativo sul bilancio delle famiglie, confermando trend già osservati nelle rilevazioni precedenti.