Crema News - Dal territorio - Tragitti da modificare: chi paga? Il ponte sull'Adda

Lodi, 13 dicembre 2025

(Andrea Biraghi) Sono 180 ogni giorno le corse di autobus che dovranno essere riorganizzate a seguito della chiusura del ponte sull’Adda a Lodi. Un intervento che avrà ricadute dirette sul trasporto pubblico locale e sugli spostamenti quotidiani di pendolari, studenti e lavoratori.

La riorganizzazione delle linee è ancora oggetto di confronto tra gli enti coinvolti. Tra le ipotesi in campo c’è quella sostenuta dal comune di Lodi, che prevede una revisione delle tratte urbane ed extraurbane. Una soluzione che Agenzia di Bacino di Milano Lodi e Star Mobility guardano con freddezza, perché implicherebbe l’impiego di un numero considerevolmente maggiore di mezzi e di autisti. Un’ipotesi ritenuta poco praticabile, considerando la carenza di personale che negli ultimi due anni ha già portato al taglio di diverse corse extraurbane.

L’alternativa allo studio è il passaggio dei bus dalla tangenziale, con il comune chiamato a indicare il punto di accesso in città, come l’ospedale, la Faustina o altre soluzioni. Anche questa opzione comporterebbe un aumento significativo del chilometraggio e dei tempi di percorrenza, con costi aggiuntivi ancora da definire e con il nodo, tuttora aperto, su chi dovrà farsene carico.

A complicare ulteriormente il quadro c’è la posizione di Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po, che nel corso di una riunione ha chiarito di non avere risorse da destinare alla riorganizzazione del trasporto pubblico, nonostante il cantiere di sua competenza sia all’origine degli aggravi.

La chiusura del ponte sull’Adda è prevista per 180 giorni a partire dal prossimo marzo ed è legata ai lavori richiesti da Aipo. Un periodo lungo, che imporrà una gestione complessa della mobilità cittadina e che richiederà indicazioni chiare agli utenti su come cambieranno, per almeno sei mesi, i collegamenti in città.