
Soncino, 17 giugno 2024
(Annalisa Andreini) Un agriturismo dal nome un po’ internazionale El Cascinet de' mondo, che invece ci parla tanto di territorio, anzi è proprio l’espressione di una cucina del territorio.
Inserito nel complesso del parco Oglio Nord a due passi dalla suggestiva rocca Sforzesca di Soncino, in aperta campagna, è un agriturismo nel pieno significato del termine. Persino il vino è prodotto nella loro vigna. Quello che non è fatto da loro deriva da aziende agricole vicine.
“Qui siamo nelle terre Basse, del leggendario Lago Gerundo e di contadini felici - riferisce il titolare Raimondo Ferro - che da poco ha passato il testimone al figlio Valerio, ma è sempre presente con la moglie.
Quando è nata l’idea di creare l’agriturismo?
“È nata nel 2004 anche perché l’agricoltura è molto cambiata negli ultimi anni e non è più un’agricoltura che mi piace. Ho sempre cercato di proporre piatti presentati in modo semplice e non ricercato. Ho anche inserito le erbe selvatiche perché ogni paese e ogni territorio ha le sue erbe. Le ortiche, per esempio, che offriamo in una salsa da spalmare sui crostini, le varie frittate con le erbe, una tisana particolare con i fiori e le foglie di sambuco".
Quali sono le specialità della casa?
"La mia specialità è il “pucì”, un piatto che esprime il territorio con tante erbe e ciò che avanzava una volta in cucina: cotechino, frattaglie di pollo... Un piatto saporito e gustoso ma nello stesso tempo anche leggero e soprattutto di recupero".
Cosa c'è oggi nel menù?
"Abbiamo in carta le lumache preparate con le erbe biete e anche i tanto amati pesciolini di fiume. Facciamo le alborelle fritte, accompagnate dal tarassaco lessato, o sott’aceto”.
Ma avete anche i Tortelli cremaschi?
“Certamente, li prepariamo secondo la tradizione, anche se la pasta fresca che preferiamo proporre sono i casoncelli alle erbette (quindi di magro) conditi con burro e salvia oppure i ravioli di zucca e amaretto. Nei secondi piatti non manca mai, d’inverno la porchetta al forno e d’estate la lonza al latte senapata”.
Uno dei punti di forza dell'agriturismo sono anche i formaggi locali, che vengono serviti con le loro composte, come pure i salumi con sott'olio e sottaceti. E, per chiudere in bellezza, una bella crostata alla marmellata.
Proprio di conversazioni con Raimondo Ferro parla il libro che è stato presentato ieri, dedicato alla vita dei contadini dal secolo scorso fino a oggi con un focus su Crema, Soncino e Ticengo (paese d’origine della famiglia Ferri): “Venero lumi e raggi”.
Gli autori, Riccardo Rossi (che ha illustrato le pagine), Sergio Vaiani (che ha raccolto fotografie e ricette del territorio) e Claudio Marinoni( che si è occupato delle ricerche storiografiche e del testo), spaziano nei territori del Cremasco con un excursus storico puntuale sulla quotidianità contadina: architettura della cascina, folklore locale, religiosità, edicole mariane e, naturalmente, cucina tradizionale.