Crema, 24 giugno 2025

(Luigi Dossena) Da dove nasce l'idea della basilica di S. Maria della Croce e chi fu il primo ideatore del progetto. Ci sono oggi documenti e immagini che dimostrano una nuova tesi sull'architetto che concepì il tempio mariano, cioè l'incisore Bartolomeo Sperandio Savelli l'autore di un modello ligneo della basilica da lui realizzato su commissione di Francesco Sforza. L'incisore, infatti, venne chiamato nel 1466 presso la Zecca di Milano dalla duchessa Bianca Maria Visconti che gli commissionò una medaglia commemorativa da donare al suo sposo, il Duca di Milano Francesco Sforza I.

Passano alcuni anni e nel 1490 il potere spirituale, incarnato nel vescovo e cardinale di Cremona Ascanio Maria Sforza (sesto figlio di Francesco Sforza I e Bianca Maria Visconti) e il potere temporale, rappresentato dal podestà veneto di Crema Nicolò de' Priuli, decisero la costruzione di un oratorio a seguito dei numerosi miracoli (ben 40) avvenuti in quell'area, dopo l'assassinio di Caterina degli Uberti da parte del marito. I due chiamarono l'architetto lodigiano Giovanni Battaggio con il quale stipularono un contratto: era il 15 luglio 1490. Gli versarono un acconto di 100 ducati imperiali per l'inizio dei lavori. Il tutto fu certificato dal notaio Matteo Bravo di Crema.

Il giorno successivo, 16 luglio 1490, sempre a firma del medesimo notaio, lo stesso Giovanni Battaggio fu incaricato, dietro versamento di 2 Lire Imperiali, di recarsi a Milano presso la Corte Sforzesca per prelevare il modello ligneo della Basilica costruito da Sperandeo Savelli e portarlo a Crema. Osservando il retro della medaglia incisa nel 1466 da Bartolomeo Sperandio Savelli e da lui firmata "Opus Sperandei", si possono notare le linee familiari della palingenesi della protobasilica/santuario di Crema. Quindi Battaggio non fu l'architetto che concepì l'opera, ma soltanto l'esecutore materiale della stessa.

Inoltre, se il modello e l'incisione avvennero nel 1466, nemmeno l'ipotesi della contaminazione bramantesca è sostenibile. Infatti, Vasari scrive che Donato Bramante giunse in Lombardia solo nel 1472, quando non era ancora un architetto; inoltre, come documentato dell'Enciclopedia Treccani, la sua presenza in terra orobica venne certificata solo nel 1477. Una seconda ipotesi di contaminazione riguarda Leonardo da Vinci; anche il genio toscano, però, giunse a Milano solo nel 1483.

L

a prima pietra della Basilica fu collocata dal vicario del vescovo di Cremona, Giovanni Antonio Terni, il 6 agosto 1490. Il vescovo di Cremona, Ascanio Maria Sforza, per onorare la memoria del padre, Francesco Sforza, fece riprendere le linee architettoniche del modello ligneo e incise nel 1466 sul retro della medaglia commemorativa.


il vescovo inoltre pretese che sulla prima pietra della basilica fosse inciso il proprio nome.

Il luogo scelto per costruire la basilica era l'ultimo lembo della diocesi di Cremona. A quei tempi la città di Crema era sotto due diocesi diverse: Piacenza e Cremona. La diocesi di Cremona arrivava in città fino all'attuale Borgo San Pietro e si estendeva a Nord fino a Pianengo, comprendendo quindi l'attuale quartiere di S. Maria Della Croce, luogo scelto per la costruzione della basilica in quanto, oltre ai miracoli attribuiti a Caterina degli Uberti, proprio in quella zona venne avvistato un cerchio di luce che venne interpretato come un segno del cielo che indicava il luogo prescelto.