Palazzo Pignano, 24 settembre 2023

(Valentina Ricciuti) A Palazzo Pignano rinvenuti nel settore rustico della villa tardo-romana nuovi scheletri dell’VIII-IX secolo appartenenti a due bambini. L’importante scoperta, fatta durante gli scavi di giugno e ottobre 2022, è stata presentata presso la Pieve di S.Martino. Durante l’evento, organizzato dall’amministrazione comunale con l’ospitalità di don Achille Viviani, il sindaco Giuseppe Dossena e l’assessore alla cultura Annalisa Crea hanno puntato i fari verso questo importante sito archeologico, fiore all’occhiello di tutto il cremasco.

Mirko Mattia, antropologo del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) dell'università degli studi di Milano, ha illustrato quanto emerso dagli studi sulle ossa rinvenute: “Su entrambi i bambini, uno di 7-8 anni e l’altro di 12-14 anni, abbiamo trovato segni metabolici, in particolare una carenza di ferro e segni di patologie dentarie: tartaro e carie anche su denti decidui (da latte) che confermano una dieta ricca di zuccheri da cereali minori come sorgo e miglio. Sono presenti anche segni occupazionali di utilizzo della muscolatura e clavicole molto sviluppate che confermano la partecipazione alla vita lavorativa del nucleo familiare di appartenenza dei minori”. 

Passando dal sito archeologico alla chiesa, Nicoletta Cecchini, della Soprintendenza, è entrata nel dettaglio: “Questa scoperta si aggiunge a quella del 2021, quando venne rifatto il pavimento della Pieve e la ditta specializzata Archeosfera effettuò degli scavi che portarono alla luce una tomba più antica della necropoli, all’interno di una fossa delimitata da laterizi ed altre tre tombe negli strati sovrastanti, appartenenti a una fase più recente che un’apposita datazione al radiocarbonio attesta intorno al 668-775 dC. È una scoperta importantissima perché fino a ieri pensavamo che anche la vita nella ‘rotonda’ si fosse fermata e invece era un’ipotesi sbagliata”. 

“Approfondendo gli studi in laboratorio abbiamo scoperto - continua l’antropologo - che le ossa appartengono a un’adulta di 45-55 anni molto attiva lavorativamente e ad altri tre bambini. In particolare, il più piccolo di 2-3 anni aveva carenza di vitamina C e un trauma alla clavicola per cui si suppone sia stato avvenuto durante il parto. Con una tac alla tibia, abbiamo scoperto anche che il bambino ha avuto un arresto dello sviluppo, dovuto a carenze nella dieta o a una malattia. Tutti i minori mostrano segni occupazionali: questo conferma ancora una volta che in questa famiglia di agricoltori o artigiani probabilmente legati alla vita della Pieve, si portavano pesi sin dalla tenera età”. 

Gli archeologi del team di Davide Gorla dell’Università Cattolica cominceranno una nuova campagna di scavi dal prossimo 2 ottobre: “Tutto questo - comunica l’assessore Annalisa Crea - è possibile grazie alla raccolta fondi ‘Un’agorà, scaviamo con Luca’ dello scorso 28 maggio in ricordo del compianto assessore Luca Restelli: voglio ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contribuito. Una bella notizia è che sarà possibile visitare la nostra zona archeologica grazie a un accordo che abbiamo chiuso con l’Istituto Tecnico Sraffa di Crema. I ragazzi delle classi terze, quarte e quinte a indirizzo turistico-commerciale, alberghiero ed enogastronomico, ci aiuteranno a tenere aperto il sito archeologico il sabato e la domenica (con orari ancora da definire) nei periodi ottobre-novembre e marzo-luglio”.

Oggi dalle 10 alle 18 è possibile visitare l’area archeologica grazie all’impegno dei volontari, con un’apertura straordinaria voluta dalla Soprintendenza, nella figura di Maria Luisa Ferrari che denuncia che purtroppo “la continua emorragia di personale non si risolverà nei prossimi anni”.


Astrid Bombelli, Nicoletta Cecchini, Annalisa Crea, Giuseppe Dossena, Maria Luisa Ferrari, Debora Trevisan, Davide Gorla, Mirko Mattia, Arianna Rossi