Crema News - Crema - L'epidemia della peste a Crema San Rocco e i 50mila morti di peste a Venezia, nel quadro di Tintoretto

Crema, 13 agosto 2025

Sabato alle ore 16:00, in occasione della ricorrenza di San Rocco, il Centro Culturale Diocesano Gabriele Lucchi organizza nuovo evento divulgativo della storia cremasca presso l’ex Chiesa di Santo Spirito e Santa Maria Maddalena, Galleria Dossena.

Interverranno don Natale Grassi Scalvini, direttore del Centro Culturale Diocesano Gabriele Lucchi, Mauro Giroletti, sindaco di Sergnano, Ernesto Zaghen, consigliere generale della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e Luigi Dossena, indagatore della storia di Crema e del cremasco.

Durante l’incontro verranno chiariti i motivi che causarono l’epidemia di peste che colpì Crema tra il 1514 ed il 1515, causando la morte di oltre 14mila persone.

Tutto ebbe inizio con l’acquartieramento di migliaia di soldati agli ordini del Duca di Milano Massimiliano Sforza che, in quel periodo, accerchiarono Crema, difesa dal capitano Lorenzo Orsini, meglio conosciuto come Renzo da Ceri; questi, per proteggere al meglio la città, fece costruire due ponti e fortificò la basilica di Santa Maria della Croce, che divenne il suo quartier generale.

Le scorribande dei soldati, in cerca di cibo sul territorio, provocarono la fuga dei contadini verso la città: tra gli uni e gli altri, furono circa 36mila le persone che si addossarono alle mura di Crema, vivendo in condizioni igieniche precarie e favorendo così la diffusione del contagio. La questione militare si risolse con la Battaglia di Ombriano (25/26 agosto 1514), lasciando la città alle prese con la malattia. Durante l’epidemia, i cremaschi fedeli a San Rocco, riuniti in una confraternita, invocarono con le loro preghiere l’aiuto del santo per debellare la malattia. Quando il contagio si esaurì, in segno di ringraziamento i fedeli fecero erigere, tra le mura antiche e quelle veneziane (cioè nell’attuale piazza Marconi), una piccola chiesa che intitolarono proprio a San Rocco. La chiesetta, sconsacrata nel periodo Napoleonico, in tempi moderni è stata adibita a bar (il caffè dell’adiacente teatro, distrutto nella notte del 26 gennaio 1937 da un incendio) e, successivamente, a sportello bancario.

Agli interventi dei relatori si alterneranno brani musicali di Vivaldi, Mozart, Verdi, Donizetti, Bellini, Gounod, Giordani e Haendel, eseguiti per pianoforte e voce dal maestro Mauro Bolzoni e dalla soprano Ayako Suemori.

Al termine sarà messo a disposizione un rinfresco, in cui verranno distribuiti i tipici Michì da San Ròc, offerti dal panificio/pasticceria Marazzi di Crema.