Vailate, 22 dicembre 2024

(Gianluca Maestri) Una serata in cui musica e tradizione si sono unite per celebrare la natività.

Schola cantorum parrocchiale Santi Pietro e Paolo e figuranti del presepe vivente di Vailate di nuovo insieme ieri, come un anno fa, per la rappresentazione liturgico-musicale dal titolo Venite, fideles, laeti triumphantes, venite in Bethlehem!

Il prologo sul sagrato della chiesa parrocchiale: a partire dalle 20, coordinati dalla maestra Mariuccia Grassi e dal suo staff, i figuranti hanno riprodotto alcune scene di vita quotidiana di un villaggio palestinese. È stato però attorno alle 21 che la serata è entrata nel vivo, all’interno della chiesa stessa, con le voci dei cantori della schola cantorum diretti dal maestro Peter Cincinelli (ideatore di questa serata) ed accompagnati all’organo da Matteo Bonetti a scandire i vari momenti, dall’annunciazione alla natività all’Epifania del Signore, della rappresentazione di quella che rimane la più bella storia mai raccontata, quella del Natale.

Splendido il colpo d’occhio finale, con la sacra famiglia (Riccardo e Miriam Nova con la loro figlioletta Giorgia), i re Magi (Rosario Baffi, Davide Cattaneo ed Angelo Robati), i pastori, gli angioletti e tutti gli altri personaggi attorno oppure sui gradini dell’altare e con la colonna sonora della Santi Pietro e Paolo a sancire la solennità del momento.

Al termine, i saluti. Quello di don Edoardo Nisoli, che da vicario parrocchiale diede inizio, quarant’anni fa, alla corale Santi Pietro e Paolo, realtà fra le più longeve del volontariato vailatese, e che ieri sera, da collaboratore parrocchiale, ne ha brevemente ripercorso la storia. Quello del parroco don Natalino Tibaldini che, ringraziando i cantori, non ha nascosto la sua soddisfazione per il recupero, seppur parziale, della tradizione del presepe vivente. Quello di Peter Cincinelli che ha ringraziato i parroci con i quali si è rapportato in questi anni da direttore della corale: don Adelio Buccellè, don Vilmo Realini, per l’appunto, don Natalino senza dimenticare la maestra Mariuccia Grassi, anima del presepe vivente.