Capralba, 16 marzo 2025
(Gianluca Maestri) Con una cerimonia pubblica il paese ha ricordato ieri l’80° anniversario dell’uccisione, da parte dei nazisti, dei quattro partigiani caravaggini Carlo Baruffi, Annunzio Grassi, Francesco Pala e Giovanni Perego avvenuta a Capralba nel marzo 1945.
Hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini, alcuni amministratori dei comuni di Crema e di quelli dei paesi limitrofi, gli esponenti delle forze dell’ordine, il presidente dell’Anpi Bergamo Mauro Magistrati, quello dell’Anpi Cremona Gian Carlo Corada e Francesco Tadini in qualità di relatore della ricerca Poco prima dell’alba, che lui stesso ha presentato, come primo momento della mattinata, nella sala Paravisi della Bcc di Caravaggio, Adda e Cremasco. Gio Bressanelli e Vittorio Formaggia si sono invece occupati degli intermezzi musicali. Al termine, autorità e cittadini si sono trasferiti presso il sentiero Dei Partigiani per la posa di una corona sulla stele che ricorda i quattro ragazzi e per il discorso del sindaco Damiano Cattaneo.
“Vogliamo che il ricordo di questi giovani, esempio di sacrificio e di coraggio – ha detto il primo cittadino, - non si perda, resti vivo. Le loro biografie sono piuttosto scarne, ma ci sono degli elementi che le ricerche ci consegnano e che delineano il loro carattere. Carlo Baruffi, il più intraprendente dei quattro, nelle settimane precedenti lo scontro di Capralba fu protagonista di un'azione dimostrativa, issando sul campanile di Caravaggio una bandiera rossa di 3 metri per 5. Annunzio Grassi dopo varie fughe agli arresti successivi all’8 settembre 1943, venne catturato a Caravaggio e, poiché conosceva la lingua tedesca, trattenuto come interprete. Dopo che gli fu imposto di indossare la divisa tedesca, fuggì e rimase nascosto. Partecipò a diverse azioni di sabotaggio e di disarmo di militari fascisti. Francesco Pala, legato all'ambiente dell'oratorio di Caravaggio, per evitare l’arruolamento nell’esercito della Repubblica di Salò passò alla Resistenza partecipando al disarmo di alcuni soldati delle Brigate Nere a Crema. Giovanni Perego, meccanico alla ditta Marelli, pure lui legato all'ambiente dell'oratorio caravaggino, nel maggio del '44 passò alle formazioni partigiane".
"Questo – ha proseguito Cattaneo - ci dice che nel momento più buio e drammatico della nostra storia molti italiani, in modo trasversale e a prescindere dalle appartenenze politiche, culturali e religiose, risposero prima di tutto alla loro coscienza, per opporsi alla violenza, alla dittatura, all’ingiustizia. In nome della libertà. La loro azione non è stata vana. Il loro sacrificio, insieme a quello di tanti altri, ha contribuito a liberare l'Italia dal giogo del fascismo e dell'occupazione nazista. È nostro dovere mantenere viva la memoria di quanti si sono spesi nel movimento di Liberazione. Oggi, mentre commemoriamo l'80° anniversario dell’uccisione dei quattro partigiani, vogliamo rinnovare il nostro impegno a difendere questi valori, a lavorare per un futuro di pace, di giustizia e di solidarietà”.