
Campagnola, 01 luglio 2025
(Niall Ferri) Due parchi agro-fotovoltaici da quasi due ettari complessivi potrebbero presto sorgere a Campagnola Cremasca. L’iter è partito da una decina di giorni con l’avvio della conferenza dei servizi. Ma c’è chi chiede uno stop e denuncia il rischio di un impatto ambientale devastante: “È una ferita al paesaggio - scrive Marco Degli Angeli, ex consigliere regionale grillino in una lettera inviata alla nostra redazione - un impianto industriale travestito da transizione ecologica, realizzato su suolo agricolo fertile e nel cuore della nostra identità territoriale”.
I due impianti dovrebbero sorgere in aree distinte: uno dietro la zona industriale, l’altro lungo via Pianengo, alle porte del paese. A preoccupare maggiormente è proprio quest’ultimo, previsto nei pressi della ciclabile molto frequentata che collega Campagnola a Pianengo. “Un parco fotovoltaico di oltre un ettaro - scrive Degli Angeli - con pali alti circa due metri e pannelli orientabili, montati su strutture che stravolgeranno irreversibilmente l’ambiente”.
La lettera solleva anche dubbi sulle modalità con cui il progetto è stato reso pubblico. “Alcuni file progettuali pubblicati sul sito del comune sono corrotti o illeggibili, come ho già segnalato direttamente all’amministrazione - che si è attivata per risolvere il problema - ma in queste condizioni è impossibile esprimere osservazioni consapevoli”.
Sul piatto, secondo quanto segnalato, ci sarebbero circa 60mila euro di oneri a favore del comune. “Una cifra ridicola, che non basterebbe nemmeno a riasfaltare il tratto di strada agricola che verrà rovinato dal passaggio dei mezzi pesanti”.
L’appello è chiaro: “Serve un confronto pubblico, un’assemblea urgente per informare i cittadini e difendere il nostro territorio da progetti calati dall’alto, mascherati da verde”.
Sul fronte istituzionale, il sindaco Agostino Guerini Rocco chiarisce: “L’intervento è conforme al Piano di governo del territorio e, pertanto, è possibile installare questi pannelli. L’area rimane agricola e coltivabile. Il disturbo paesaggistico - precisa - non rientra in questo discorso”. Poi, aggiunge: “Siamo agli inizi, nulla è certo. Una decina di giorni fa è partita la conferenza dei servizi nel corso della quale potranno essere presentate delle osservazioni e, solo alla fine, vedremo ciò che emergerà. Il comune - conclude - non può fare nulla in quanto si tratta di un’iniziativa privata”.