
Cremasco, 06 luglio 2025
XIV Domenica ord. C
La Parola: Is 66,10-14 Sal 65 Gal 6,14-18 Lc 10,1-12.17-20
Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,1 -12.17 -20
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi . Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Parola del Signore.
(Don Natale Grassi Scalvini) In questi giorni sono in Perù per un periodo di vacanza e anche per fare un po’ di esperienza nelle missioni della Associazione Mato grosso.
Se penso a quanto tempo ho dedicato per prepararmi a questi giorni credo proprio di essere molto lontano da quanto chiede il Signore ai suoi primi collaboratori, mandati senza una lunga preparazione e addirittura senza supporti logistici e di beni materiali adatti a supportare il loro impegno. Certamente ciò che chiede loro Gesù è soprattutto la disponibilità a essere strumenti del regno che viene al di là di ogni loro capacità e ricchezza di strumenti materiali. I tempi e i luoghi sono molto diversi ed evidentemente non ci si può impegnare
nella missione oggi seguendo alla lettera le indicazioni del Maestro di Galilea, ma sicuramente un po’ più di fiducia in lui e nella sua parola forse dovremmo rimetterla al centro della nostra vita spirituale ed ecclesiale.
Non possiamo certo andare nel mondo di oggi da sprovveduti e senza una adeguata preparazione. Giustamente quindi viene richiesto ai missionari e ai sacerdoti un adeguato periodo di studi filosofici e teologici e certamente non guastano anche le conoscenze di altre discipline scientifiche e anch’io infatti sono ancora molto contento dei miei studi giovanili di fisica e
matematica, ma la vera differenza che possiamo mostrare ancora oggi è sempre la reale presenza del Signore che accompagna il nostro impegno e che al di là di ogni successo, profondo o anche solo momentaneo, ci indica il valore vero di ogni nostra opera: il riconoscimento in cielo del bene fatto.
Credo che per tutti i credenti, impegnati nella testimonianza quotidiana della loro fede in un mondo che sembra sempre più lontano dallo stile evangelico, il segno più bello e sicuro di essere sul cammino di Dio non sia il riscontro esteriore nelle opere e nel rinascimento da parte delle persone che incontriamo della nostra fede. Anche se riuscissimo a segnare dei punti a favore del regno di Dio nel cuore degli uomini e nello stile di vita della nostra società ciò che dobbiamo ricercare sempre come prima conseguenza della nostra coerenza cristiana tra la fede e le opere quotidiane è la risposta positiva di Dio nel nostro cuore e la sua benedizione che ci accompagna ora e che ci prepara all’incontro definitivo con lui nel regno dei cieli.
D'altronde se leggiamo con attenzione i vangeli dobbiamo ammettere che anche il successo concreto di Gesù e dei suoi discepoli è stato davvero momentaneo e apparentemente inutile, vista la conclusione drammatica della sua opera di annuncio.
Ma ciò che umanamente è sembrato scomparire in un paio di giorni sappiamo bene che dal terzo giorno è ricominciato tutto con maggior decisione e convincimento proprio da parte di coloro che avevano seguito il Signore Gesù fino alla sua apparente sconfitta.
Non temiamo quindi la scarsa risposta al nostro impegno di testimonianza ma viviamo sempre nella ricerca della volontà di Dio, cercando di mettere in pratica giorno per giorno gli insegnamenti di Gesù pensando innanzitutto al nostro rapporto profondo con lui che dà senso a tutte le nostre opere e che ci ricompenserà con la vita eterna nel suo regno.