Ripalta Cremasca, 04 settembre 2025
(Annalisa Andreini) Un’altra sfida per Laura Patrizia Rossi: dopo lo stretto di Messina questa è stata la volta del lago Balaton in Ungheria.
“Quando ho compiuto sessant’anni ho attraversato a nuoto lo stretto di Messina- ha dichiarato Laura Patrizia Rossi - insieme con mio marito Donato.
Per quest’anno invece mi sono lanciata in un’altra impresa: sempre insieme abbiamo percorso ben 600 chilometri attraversando tutta l’Ungheria in bicicletta e poi ho realizzato un altro sogno, che avevo nel cassetto. Mi ero ripromessa di partecipare alla 43esima Lidl Balaton, che consiste nell’attraversare a nuoto il lago più grande d’Europa. E così è stato”.
Quando è nata la sua passione per il nuoto?
“Da sempre, ho nuotato fin da piccola”.
E come le è venuta questa idea?
“Nuotare mi ha sempre dato un’idea di libertà. Lo scopo comunque è sempre quello di divertirmi anche se c’ è anche un valore green dal momento che è una gara ecologica. È stata anche una sfida con me stessa: certamente un’impresa del genere a 60 anni non è come a 20, anche se non sono mai stata sola. Mio marito mi ha sempre sostenuto, sia all’inizio che alla fine del percorso, incentivandomi”.
È stata un’esperienza positiva?
“Molto, anche se molto più difficoltosa rispetto alla traversata dello Stretto di Messina. Le difficoltà erano dovute sia alle condizioni piuttosto instabili del clima( la gara infatti è stata rimandata due volte) e del luogo. Per lo Stretto di Messina il percorso è durato un’ora e un quarto mentre per il lago Balaton ben tre ore e mezza”.
Come si è svolta la gara di nuoto in acqua libera?
“L’organizzazione della competizioni è stata ottima, rispetto ad altre a cui avevo partecipato. C’erano 12.800 iscritti, che potevano scegliere tre tipologie di distanze( tutto o metà percorso o solo canoa), di cui due soli italiani. Io ho scelto la distanza di 5,2 chilometri. Il lago è davvero enorme, quasi impressionante, anche se molto pulito e non è stato facile circumnavigarlo destreggiandomi tra le varie correnti e i tanti partecipanti”.
Al termine la consegna di un certificato dell’avvenuta traversata e tanta soddisfazione da parte di Laura.
Cosa le è rimasto di questa esperienza?
“Oltre al divertimento, la morale è quella di spingere i giovani ad intraprendere queste piccole avventure perché regalano libertà e tanta emozione. Di questa esperienza mi rimane anche l’idea del turismo ecosostenibile, davvero ben sviluppato in Ungheria e che potrebbe diventare un ottimo esempio anche per l’Italia”.