Pandino, 14 settembre 2024
(Annalisa Andreini) Prodotti locali: un volano per il nostro territorio?
È questo il filo conduttore, che ieri a Pandino ha guidato il lancio del Distretto Cremasco del cibo.
Un progetto ampio, di cui si parla già da un po’ di tempo e che ora è stato fatto proprio dai sindaci del territorio e dall’area omogenea cremasca, rappresentata dal presidente Gianni Rossoni.
Il convegno dedicato alla realtà del settore agro-alimentare ha così aperto in grande stile la terza edizione della festa del fieno e dei prati stabili di Pandino, inserendosi perfettamente nella cornice bucolica.
Il taglio ufficiale del nastro da parte del primo cittadino Pierangelo Bonaventi ha dato il via ai vari interventi.
La sfida di creare un distretto del cibo tutto cremasco è partita tempo fa dalla Regione e ora deve prendere forma tenendo conto di tre realtà territoriali importanti: la Strada del Gusto Cremonese (che da anni è già attiva per la valorizzazione dei prodotti), il parco del Serio e il parco sovra comunale del fiume Tormo che raccoglie tre province (Bergamo, Cremona e Lodi) e nove comuni.
L’obiettivo, espresso dai vari relatori, è quello di proiettate il territorio nel futuro, come ha sottolineato il presidente di area omogenea Rossoni.
Adesso la palla passa alle diverse realtà e attività territoriali (soprattutto quelle più piccole che non partecipano alle fiere e che fanno fatica a farsi conoscere) e ai sindaci locali. Erano infatti presenti Fabio Bergamaschi (sindaco di Crema), Stefano Samarati (Agnadello), Valter Raimondi(Pieranica) e Federico Marchesi (Castelleone).
C’erano anche alcuni produttori e artigiani tra cui la Salgar di Palazzo Pignano (mostarda e marmellate), l’azienda agricola di Alessandro Riboli (miele) di Campagnola Cremasca e l’azienda agricola Bianchessi di Quintano.
L’idea è quella di cavalcare l’onda della maggiore attenzione da parte dei consumatori per il cibo bello, buono, sano e, a maggior ragione, caratteristico del territorio.
La vera sfida sarà quella di andare oltre le parole e concretizzare un’occasione importante di sviluppo economico, ambientale e sociale.
Si arriverà a creare una food policy del territorio cremasco?