Palazzo Pignano, 25 maggio 2021

Legambiente Alto Cremasco dice no al piano attuativo ATM 1 (quello che dovrebbe portare sul territorio comunale una Rsa e un centro commerciale in località Cascine Gandini) che a suo avviso andrebbe a impattare su un’area verde agricola di pregio ambientale. Lo fa presentando un’osservazione al piano stesso. “Non siamo in presenza di una rigenerazione urbana -afferma a nome di Legambiente Alto Cremasco il presidente Oscar Stefanini-, come citato nelle delibere di giunta e di consiglio comunale. Infatti non si tratta di recuperare un’area industriale-artigianale-commerciale dismessa ma di un piano attuativo che prevede un nuovo consumo di suolo agricolo in buona parte ricompreso nel parco locale di Interesse Sovracomunale del fiume Tormo”.

Nell’osservazione Legambiente ricorda come l’articolo 96 del Regio Decreto numero 523 del 25 luglio del 1904 preveda “L’inedificabilità nella fascia di rispetto dei fiumi di 150 metri”. “La costruzione di nuovi edifici dove finora esistono prati stabili che da secoli caratterizzano il nostro territorio -si legge in un passaggio del testo dell’osservazione- risulta perciò incongruente anche alla luce delle recenti normative della Regione Lombardia sulla riduzione del consumo di suolo. Chiediamo il rispetto delle normative vigenti affinché siano mantenuti integri gli attuali prati stabili di grande pregio ambientale ed agricolo”.

Il sindaco Rosolino Bertoni ne prende atto. “L’osservazione verrà controdedotta nelle sedi opportune. Dico solo che l’ATM1 va a recuperare un’area e nella sostanza non prevede consumo di suolo”. 


Nella foto, Rosolino Bertoni e il presidnete Oscar Stefanini