Casaletto di Sopra, 28 novembre 2025

(Gianluca Maestri) Si è tenuta martedì sera, in sala Fantasy una toccante iniziativa intitolata “Voci per chi non ha più voce”, organizzata dal comune e dalla parrocchia con le poetesse e scrittrici soncinesi Anna Martinenghi e Cristina Cappellini. L’evento, promosso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha visto l’adesione, oltre che di un folto pubblico, di numerosi lettori che hanno prestato le loro voci, in un reading collettivo e condiviso, a cui hanno partecipato anche il sindaco Roberto Moreni ed il Parroco don Massimo Cortellazzi. Quest’ultimo, da raffinato musicista qual è, ha anche intrattenuto il pubblico suonando dal vivo alcuni dei pezzi più noti del repertorio di Beethoven. 

Hanno partecipato, leggendo un testo ciascuno, anche Roberta Tosetti, consigliera comunale di Soncino con delega alla cultura, la vicesindaco del comune di Casaletto di Sopra Marzia Serina, la consigliera comunale, sempre di Casaletto, Alessia Benelli e altre donne e uomini del territorio, a simboleggiare, secondo le intenzioni degli organizzatori, che si può uscire da questa situazione di violenze quotidiane solo con una forte alleanza (e non conflittualità) tra uomini e donne, nel nome del bene comune e fondata su valori condivisi.

Soddisfatto il sindaco Moreni che ha così commentato: “Vedere la sala piena e un’adesione così sentita da parte della mia comunità mi ha fatto un enorme piacere vista l’importanza del tema e la necessità di combattere uniti questa piaga, per provare a fare la nostra parte, quantomeno parlandone, in famiglia, con gli amici, i colleghi. Non dobbiamo abituarci al bollettino quotidiano che ci riporta la cronaca nera, ma fare una riflessione su cosa si può fare per invertire la tendenza. Le leggi da sole non bastano se la comunità, ogni comunità, non lavora dal basso, costruendo una rete di relazioni sane, a partire dai più giovani e facendo capire alle donne vittime di violenza che non sono sole”. 

Il momento più toccante della serata è stato quando, a circa metà spettacolo, ogni lettore e ogni persona del pubblico hanno aperto una busta (consegnata all’ingresso) e letto ad alta voce il nome di una delle tante, troppe, donne uccise nel 2025. 

A fine serata è stata proposta una raccolta di offerte a favore dell’istituto delle Suore del Buon Pastore di Crema, attive da molti anni anche sul fronte dell’accoglienza e del sostegno a donne vittime di violenza o in situazioni di difficoltà.

Non solo arte, meditazioni e gesti simbolici, dunque, ma anche solidarietà fattiva e concreta.