Agnadello, 10 agosto 2025
(Gianluca Maestri) Divieto di sosta in via Palmiro Premoli, una traversa di via Padre Marcellino. Il provvedimento (in vigore sempre, 0-24) ha colto di sorpresa, nelle scorse ore, chi era solito posteggiare l'auto sul lato destro (dove c’è una riga continua a bordo-strada). E assieme alle multe da parte della polizia locale sono arrivate le prime proteste.
Spunta anche un video, postato sui social, girato da un residente che annuncia battaglia. “Siamo indignati. Una strada chiusa -dice questo cittadino-, dove ci siamo solo noi. Inspiegabile. Spiegateci perché avete fatto il divieto di sosta. La gente che non ha il garage come fa? Solo per colpa di qualcuno che ha la voglia di potere? Bisogna lamentarsi. Ci stiamo organizzando per fare una lamentela al sindaco e al comune che secondo me hanno fatto una cosa illegale”.
Sulla vicenda interviene il sindaco Stefano Samarati.
“Desidero fare chiarezza in merito all’introduzione del divieto di sosta lungo tutta via Palmiro Premoli. Come accade da sempre, l’80% delle segnalazioni che riceviamo per problematiche sul territorio avviene in forma verbale, da parte dei residenti. Nel corso degli anni sono pervenute numerose segnalazioni relative alla difficoltà, in particolare, di uscire in sicurezza dalle proprie abitazioni a causa delle auto parcheggiate lungo il lato destro della via (e talvolta anche su quello sinistro), rendendo complicate e pericolose le manovre di accesso e uscita. Il primo passo è sempre stato quello di invitare i cittadini al dialogo tra vicini, cercando soluzioni condivise e spontanee, evitando per quanto possibile interventi diretti da parte dell’amministrazione. Tuttavia, a seguito di ulteriori segnalazioni che indicano il perdurare della criticità, abbiamo ritenuto necessario procedere con l’istituzione del divieto di sosta lungo tutta la via, in modo da tutelare la sicurezza e la vivibilità dell’area. Colgo l’occasione per ricordare che i canali ufficiali per inviare segnalazioni, richieste o esprimere preoccupazioni non sono i social network né le pagine pubbliche tipo “Non sei di Agnadello se…”, bensì il sito istituzionale dell’ente, le caselle email dedicate e gli sportelli comunali.
Personalmente rispondo raramente sui social proprio per scoraggiare l’utilizzo di tali piattaforme come strumenti di comunicazione ufficiale. Tuttavia, di fronte ad alcune affermazioni rivolte alla mia persona e al mio operato, ho ritenuto doveroso intervenire.
Comprendo il disappunto che può derivare da una sanzione o da un cambiamento, e accetto il confronto, anche critico, sul lavoro svolto dall’amministrazione. Non posso però accettare accuse gravi, come quella di favoritismi o, peggio ancora, di scelte fasciste: insinuazioni prive di fondamento e lesive della serietà dell’ente che rappresento. Non siamo l’amministrazione degli amici, ma di tutti i cittadini. La decisione è stata assunta con responsabilità, nel rispetto delle norme previste dal Codice della Strada, e sempre nell’interesse della collettività.
Resto come sempre a disposizione per incontrare i cittadini, ascoltare proposte, confrontarmi sui problemi e trovare insieme soluzioni, nel rispetto reciproco”.