Dal territorio, 25 luglio 2024

Il Pirellone si impegna a garantire l'incolumità del personale sanitario.

In Lombardia è infatti allarme, nel solo 2023 sono state registrati quasi 5000 episodi di violenza verbale e fisica che hanno obbligato 21 presidi ospedalieri (quasi tutti nel milanese) a dotarsi di un pulsante d'allarme anti aggressione. La situazione è problematica anche nella nostra provincia, in particolare nell'ospedale di Cremona. Riccardo Vitari, consigliere regionale cremasco in quota Lega, durante la discussione del bilancio ha chiesto e ottenuto da regione Lombardia un impegno per contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale medico e paramedico. "In questi ultimi sei anni - ha dichiarato Vitari - abbiamo registrato una crescita esponenziale di violenza negli ospedali e nei pronto soccorso". 

Quali sono i numeri della nostra provincia? 

"L'anno scorso, sono stati 134 gli atti di violenza fisica o verbale; la maggior parte degli episodi, ben 131, si è registrata a Cremona e in 2/3 dei casi ne sono stati vittime gli infermieri. E in quest'anno non ancora concluso abbiamo registrato il triste primato di violenze principalmente contro i medici: 23 volte contro chirurghi, sette contro gli Oss (operatori socio sanitari)”.

E' quindi allarme. 

“Sí, nei pronto soccorso cremonesi e cremaschi le aggressioni sono state 60, 31 solo a Cremona nell'area degenza e nove negli ambulatori psichiatrici”.

Cosa ha proposto nello specifico? 

"Ho invitato la giunta a promuovere ulteriori azioni di informazione e sensibilizzazione. Ho chiesto di prevedere l'utilizzo di strumenti adeguati, ricorrendo anche alle moderne tecnologie informatiche e di sorveglianza, come il pulsante d'allarme e le video camere, per fare in modo che il personale sanitario possa svolgere le proprie mansioni in un contesto lavorativo di maggiore sicurezza, per il bene degli operatori e dei pazienti stessi. I nostri professionisti hanno diritto a operare in un ambiente sicuro e protetto".