Dal territorio, 03 agosto 2024
"È l'ennesima replica (triste) della storia di Maometto e della montagna.
Una storia cremonese dove la granitica inamovibilità della montagna rappresenta il Pd, motore immobile della politica locale, ma pure le altre realtà politiche e associative (al netto di Isde e 5 Stelle), tutti contattati a ripetizione da chi scrive con la tenacia del ciuco da novembre a oggi con appelli al Pd regionale (rivolti a un ventaglio di consiglieri) e nazionale (Segretaria Schlein, Sereni, Bonaldi) e ai consiglieri regionali di vari gruppi, a sindacati, Ordini e Enti sanitari, al presidente della Provincia, a 50 sindaci.
Ma Cremona resta figlia di un dio minore per quello stesso Pd che a Brescia ha messo le ruote alla montagna muovendosi in autonomia rispetto al progetto, foriero di problemi per l'utenza, di demolire e ricostruire l'ospedale di Desenzano. Lo documenta la stampa bresciana: il circolo Pd di Desenzano ha organizzato motu proprio un 'Tavolo delle forze politiche' e promosso tre incontri partecipati da 50 realtà territoriali tra cui sindacati, associazioni di categoria e del territorio, liste civiche cittadine, i partiti Pd, 5 Stelle, Azione, Italia Viva, Psi, Avs. Nei tre incontri si è condivisa la necessità di investire su un ospedale riqualificato, si sono evidenziate le criticità dello studio di fattibilità dell' Asst del Garda e dell' analisi dei costi (molto sottostimati) e si è eccepito che non si sia considerata l'opzione di riqualificare il vecchio, per concludere "...è ormai palese che lo studio di fattibilità mirava solo a giustificare la decisione già presa di sostituire l'attuale con un nuovo ospedale". Si chiederà ora alla Regione di confrontarsi “con cittadini, realtà associative e partiti per rispondere ai reali bisogni di sanità del territorio nel rispetto dell' ambiente e senza spreco di denaro pubblico".
A Cremona Pd e dintorni lasciano che un Comitato epigone di Maometto arranchi in solitaria verso la montagna in nome del diritto di 200mila cittadini a una sanità pubblica che si faccia carico dei loro livelli di galoppante senescenza e aumento dei tassi di cronicità cui non possono rispondere i muri nuovi di un progetto costoso e ambizioso che scarica sul territorio sguarnito di servizi 25mila giorni di degenza per acuti, hospice, cronicità, prevenzione in attesa che sia il privato a tappare i buchi.
Cremona si conferma così la parente povera della politica anche di sinistra, Cenerentola rispetto a Brescia dove il Pd, altri partiti, sindacati, associazioni fanno in autonomia quello che qui non si fa ma che il Comitato insisterà a chiedere a ogni livello, in rete, come già dichiarato e concordato, con chi in territorio bresciano e lombardo avanza le stesse richieste".
G. Franzoni - R. Vacchelli per il Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell’ospedale di Cremona