Crema, 18 dicembre 2024
Lettera di una cremasca che pone l'attenzione al poco rispetto del nostro patrimonio artistico e culturale
Un viale quello di Santa Maria della Croce che si snodava dal piazzale delle Rimembranze o meglio dai giardini di porta Serio fino alla Basilica, divenuto ormai storico, ma che purtroppo dovrà perdere la sua importante bellezza a causa di una iniziativa cremasca poco avveduta.
Già consolidata nel tempo come mester cremasc per questo disinteresse per le sue bellezze storiche (e le mura venete spezzate, diroccate o distrutte per far spazio a costruzioni di case o strade, il teatro di piazza Marconi (la piccola Scala) mai ricostruito, il castello rasato al suolo, senza rispettare una pianta organica degli edifici o strade storiche.
Famosa era la fiera di Santa Maria, ma al giorno d'oggi giustamente le tradizioni sono divenute obsolete: meglio le discoteche.
Che dire? Tanta amarezza ma bisogna accettare questi stravolgimenti.
Ho viaggiato molto e ho visto all'estero quanto amore era profuso per tutto ciò che concerneva l'aspetto storico e artistico delle loro città.
Lettera firmata