Dal territorio, 18 novembre 2024

Sono stati resi noti i risultarti dell'autopsia sul corpo di Paolo Sarcone, 42 anni capoturno della Arvedi morto pochi minuti prima dell'una di notte del 31 agosto, mentre con il suo scooter stava rientrando alla propria abitazione dopo una serata al bar Paradise con gli amici. Secondo i periti che hanno eseguito l'esame, Silvia Visonà e Claudia Vignali, Sarcone è morto per emorragia intervenuta in seguito all'investimento da parte di un'auto. Il 42enne mentre rientrava a casa aveva perso il controllo del suo mezzo ed era caduto, restando inanimato in mezzo alla strada, in un tratto completamente buio della via Castelleone, mentre lo scooter aveva proseguito la sua corsa per una cinquantina di metri, uscendo dalla carreggiata e terminando in un fosso. Dopo qualche momento sulla strada era transitato un automobilista di 41 anni, venezuelano residente da anni a Cremona a bordo di una Citroen C3 che stava andando all'aeroporto di Orio al Serio a prendere dei parenti e che non aveva visto Sarcone a terra e l'aveva investito, causandone la morte, come affermano i periti. Ma c'è anche da aggiungere che Sarcone aveva in corpo più alcol del consentito per guidare. L'esame fissa la quantità in 1.04 g/l.

Dopo l'investimento l'autista si era fermato ed era tornato a piedi a vedere che cosa c'era sulla strada, rinvenendo così il corpo. Erano stati chiamati i soccorsi che però non avevano potuto far altro che constatare il decesso ddi Sarcone. Sempre nei risultati dell'esame autoptico si legge che il 42enne quando è caduto è svenuto ed è rimasto inanimato in mezzo alla strada e che la morte è sopraggiunta dopo l'investimento, che gli ha causato numerose fratture e un'emorragia interna fatale.

In seguito alle risultanze il conducente dell'auto è stato accusato di omicidio stradale.

La vicenda ora si trasferirà in un'aula del tribunale, dove l'automobilista è difeso dall'avvocato Andrea Carassai, mentre una sorella della vittima è patrocinata dal legale Alessandro Vezzoni