Crema News - Dal territorio - Polveri radioattive

Cremona, 22 maggio 2024

Polveri radioattive nell'acciaieria Arvedi di Cremona: per la prefettura sono in decremento i valori di contaminazione di Cesio 137 dei campioni di polvere di processo rilevati sulle linee di produzione negli scorsi giorni. Nel comunicato stampa diffuso non vengono però citati i valori di radioattività a oggi presente.

Questo quanto emerso dal tavolo di coordinamento al quale hanno preso parte il prefetto, i vigili del fuoco, Arpa, Ats Val Padana, comune di Cremona, comune di Spinadesco, amministrazione provinciale e l'acciaieria Arvedi.

Altre rassicurazioni sono arrivate in merito alle polveri attualmente stoccate nei container ubicati all’interno del perimetro aziendale che sono state confezionate in modo tale da garantire adeguate condizioni di sicurezza. 

Per quanto riguarda, invece, le condizioni di stoccaggio delle polveri è stata aggiunta un’ulteriore copertura con telo ed una migliore delimitazione fisica dell’area interessata. Viene esclusa anche la contaminazione esterna. Non è stata infatti rilevata alcuna presenza di livelli anomali di radiazione, né in aria né sul terreno delle aree limitrofe. 

Tutto risolto quindi?

Non proprio e alcune domande rimangono ancora aperte. 

Per esempio, rimane ancora un mistero come sia stato possibile che nei primi giorni di maggio alcuni container radioattivi contenenti 36mila chilogrammi di polveri di fumi d'acciaieria abbiano potuto viaggiare per oltre 800 chilometri prima di essere bloccati al porto di Cagliari. L'azienda cremonese ha ora dichiarato di aver attivato un controllo radiometrico tramite portale, dei container in uscita dall'azienda, ma negli scorsi giorni qualcosa probabilmente non ha funzionato a dovere. Non solo in uscita, ma nemmeno in entrata, poiché anche il materiale ferroso lavorato e probabilmente contaminato non è stato rilevato né all'arrivo in acciaieria né dal punto di partenza dove è stato acquistato.

Ma non solo. Nel comunicato della prefettura non viene fatto alcun cenno ai valori attuali di Cesio 137 rilevato. Non vengono nemmeno indicati se sono stati identificati i prodotti usciti dalla lavorazione dei materiali risultati radioattivi, e se sono stati prontamente sottoposti a visita i lavoratori che hanno avuto contatto con il materiale contaminato.

Che fine farà il materiale radioattivo?

Per quanto riguarda quello ancora presente in acciaieria verrà trattato da una ditta specializzata incaricata direttamente da Arvedi. I sei container contaminati (su 24) bloccati da più di due settimane allo scalo portuale cagliaritano di Portovesme saranno invece rispediti nel nord Italia in un centro di smaltimento.