
Soresina, 23 aprile 2025
(Niall Ferri) È stata protocollata nelle scorse ore la diffida al comune di Soresina con la richiesta di ritirare in autotutela l’autorizzazione per l’impianto di biometano di via Persicana.
Il documento, redatto dall’avvocato Cristina Mandelli su incarico del Comitato BiometaNO Soresina, evidenzia una lunga serie di irregolarità e omissioni nel procedimento autorizzativo. Si tratta di un atto di quasi 30 pagine, trasmesso anche ad Ats Val Padana, Provincia di Cremona, Arpa e, per conoscenza, al Gse e ai comuni limitrofi.
Secondo il comitato, nel rilascio dell’autorizzazione mancano requisiti essenziali, a partire dalla conformità urbanistica, dai pareri sanitari e dalle opere di connessione necessarie all’immissione in rete del biometano.
“La società che realizzerà l’impianto non impiega scarti di propria produzione e soprattutto non riutilizza il digestato in proprie aziende - si legge in una nota - mancano, a nostro avviso, tutte le autorizzazioni sanitarie e ambientali legate al trattamento dei rifiuti”.
Oggetto di contestazione da parte del comitato anche l’assenza di trasparenza e il mancato coinvolgimento dei comuni limitrofi, che – come si legge – “Subiranno indirettamente gli effetti dell’impianto con l’aumento del traffico di mezzi pesanti”.
Particolarmente critica la posizione sull’operato dell’amministrazione comunale: “Manca, soprattutto, il parere sanitario di Ats che il sindaco, in quanto responsabile della salute dei cittadini, avrebbe dovuto pretendere e non avvalersi del silenzio assenso, la cui valenza resta dubbia”.
Il comitato ha annunciato l’avvio di una raccolta firme a sostegno della diffida, i cui dettagli verranno comunicati nei prossimi giorni. “Auspichiamo che il comune comprenda con questa azione la portata della sua scelta e faccia un passo indietro accogliendo le nostre istanze, ponendosi dalla parte dei soresinesi dei quali è chiamato a tutelare la salute - scrive il comitato – perché la voce dei cittadini resta il megafono principale di questa battaglia”.