Cremasco, 18 marzo 2025 

Commemorazione delle vittime del Covid in città e nei paesi del cremasco, con brevi cerimonie a ricordo di cinque anni fa, quando l'urlo delle sirene risuonava giorno e notte, quasi incessantemente e quando il numero dei morti doveva essere continuamente aggiornato.

Crema la cerimonia si è svolta sul piazzale dell'ospedale, presenti autorità civili e religiose, personale dell'ospedale, cittadini.

Anche Pianengo sono state ricordate le persone che ci hanno lasciato per colpa della pandemia. 

Breve ma significativa la cerimonia che si è svolta sul piazzale antistante il comune alla quale hanno partecipato i bambini della classe V della locale scuola primaria accompagnati dalle loro maestre e da alcuni cittadini.

Dopo le parole introduttive del sindaco Roberto Barbaglio, il parroco Don Angelo Pedrini ha ricordato le numerose persone scomparse con una preghiera. Di seguito gli alunni della primaria hanno deposto un omaggio floreale (offerto da Annamaria Boschiroli) di fronte alla stele che fa memoria delle vittime covid. 

La cerimonia si è conclusa sulle note della celebre Nessun dorma, eseguita dal tenore Sergio Abbondio. 

Anche il vescovo ha ricordato le vittime, indirizzando ai fedeli il suo pensiero.

Eccolo: "Nella ricorrenza della Giornata nazionale in memoria delle vittime della pandemia da Covid-19 desidero trasmettere anzitutto la breve riflessione che, come vescovi lombardi, abbiamo voluto condividere nel corso della nostra riunione del 12 e 13 marzo scorsi. Troppo profonde sono le ferite, troppo diffuse sono le lacrime che la pandemia del Covid ha lasciato nelle nostre terre, troppo deprimenti sono le memorie. A cinque anni dalla fase più acuta della pandemia, continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie e le persone ferite dalla morte in quei mesi. Preghiamo e invitiamo a pregare perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia: la solidarietà necessaria, la vigilanza attenta, la speranza invincibile che nasce della fede nel Risorto. Per sollecitare la memoria e ricordare le vittime della pandemia, come vescovi abbiamo chiesto che oggi a mezzogiorno, in tutte le chiese della regione, venissero suonate le campane a lutto.

La nostra memoria, naturalmente, va anche con riconoscenza a coloro che, anzitutto nei luoghi di cura, e poi in tutti gli ambiti della vita sociale, in quei giorni si sono prodigati con tutte le forze per il bene delle nostre città e paesi alle prese con un’emergenza senza precedenti. Manteniamo vivo quel ricordo, onoriamo le vittime, ringraziamo chi si è speso per il bene comune".