Rivolta d’Adda, 21 gennaio 2025
(Gianluca Maestri) Con la delibera numero 1 di lunedì 13 gennaio la giunta comunale ha rinunciato al contributo del Pnrr, pari a 330.928,12 euro, per la progettazione del palazzetto dello sport. Significa che quest’opera, almeno per adesso, non si fa.
Il gruppo di minoranza consiliare RivoltiAmo attacca parlando di “Un altro fallimento del sindaco Giovanni Sgroi”:
“Le motivazioni di tale delibera – afferma l’opposizione - sono riconducibili all’impossibilità dell’amministrazione di procedere alla realizzazione di tale opera, il cui costo andrebbe spalmato sul bilancio di più anni nonostante questo contributo per la progettazione. Ancora una volta il gruppo di maggioranza Rivolta Dinamica fa un passo indietro su un'opera faraonica promessa in campagna elettorale. Prima si lascia scappare il finanziamento Arest per la realizzazione della Gronda Nord ed ora rinuncia al palazzetto dello sport. Aspettiamo le prossime smentite sulle loro promesse elettorali mentre si dedicano a realizzare scellerate opere quali i nuovi insediamenti commerciali e logistici intorno al centro urbano e gli interventi sulla viabilità che hanno creato un gran caos in centro paese”.
Immediata la replica del sindaco Sgroi: “Sarebbe insensato continuare un percorso senza i finanziamenti pubblici con cui poterla finanziare, che a oggi non si intravedono. Inoltre, la disponibilità di fondi derivante dagli oneri di urbanizzazione è stata spostata nel capitolo di bilancio destinato alla nuova scuola materna. Non siamo sprovveduti come la precedente amministrazione (targata RivoltiAmo) che ha iniziato un’opera come la nuova scuola materna senza la certezza di finanziamento, anzi senza un quadro tecnico economico validato. La promessa di un palazzetto resta pur sempre valida ma non essendoci attualmente all'orizzonte finanziamenti per la costruzione abbiamo ritenuto opportuno in questa fase rinunciare alla progettazione. La minoranza risplende ancora una volta per l'incapacità di identificare una corretta e sana gestione delle risorse pubbliche. Noi non abbiamo nessuna intenzione di lasciare ai nostri eventuali successori situazioni devastanti come quella che loro hanno lasciato a noi”.