Castelleone, 24 agosto 2025
(Gianluca Maestri) Vacanze all’insegna del volontariato per tre volontari della Croce Verde Castelleone che da qualche giorno sono rientrati da un’esperienza in Sardegna.
Sempre più spesso, sia nel periodo estivo che in altri momenti dell’anno, le pubbliche assistenze ospitano volontari provenienti da altre associazioni mettendo loro a disposizione, in cambio di alcune ore di servizio, vitto e alloggio gratuiti.
Nello specifico Jennifer Baroni, Michael Pontoggia e Luca Poletti, tutti e tre castelleonesi e tutti e tre volontari della Croce Verde cittadina, hanno svolto quest’esperienza presso la protezione civile Lungoni di Santa Teresa di Gallura (Sassari), pubblica assistenza che svolge servizi ordinari, assistenza in spiaggia e servizio emergenza convenzionato con Areus Sardegna
Sono loro stessi a raccontarci com’è andata.
“Abbiamo lavorato giornalmente in turni divisi in mattina, pomeriggio o sera, principalmente prestando servizio in emergenza ma al bisogno abbiamo anche prestato servizio alle manifestazioni del paese. Nel tempo libero ci occupavamo della pulizia dei luoghi comuni e non sono mancate ovviamente le gite nelle bellissime spiagge sarde.
Non abbiamo riscontrato difficoltà particolari, ci siamo ovviamente dovuti abituare ad attrezzatura e protocolli diversi dai nostri ma c’e stato un grande lavoro di squadra ed i dipendenti e volontari sardi sono stati molto gentili e collaborativi.
I protocolli sono simili sotto alcuni aspetti, molto diversi sotto altri. Loro sono abituati a dover affrontare spesso dinamiche diverse dalle nostre come per esempio eventi in spiaggia dove l’ambiente non è certamente favorevole alla riuscita efficiente dell’intervento quindi si sono giustamente dovuti adeguare per mettere sempre al primo posto il benessere del paziente.
La prima cosa di cui bisogna tenere conto è la distanza dagli ospedali. Da Santa Teresa, dov’eravamo noi, c’erano solamente due pronto soccorso disponibili di cui il più vicino, quello di Tempio, si trova ad un’ora dalla città mentre l’altro, ad Olbia, è ad un’ora e un quarto circa. Dovendo coprire distanze molto ampie, non esistono Msa1 (auto infermieristica) e Msa2 (auto medica) ma India, ovvero un’ambulanza con l’infermiere a bordo, e Mike, ambulanza medicalizzata con medico ed infermiere a bordo. Se la centrale sospetta situazioni critiche a rapida evoluzione invia direttamente uno dei due mezzi in modo da velocizzare le tempistiche del trasporto. Sempre per il discorso lunghe distanze, anche l’attivazione di un elisoccorso è molto più frequente, perché facilitato nel raggiungere anche i luoghi più isolati e impervi.
Gli equipaggi erano sempre formati da almeno un local, che fosse autista o soccorritore, in grado di aiutarci nel riconoscimento delle strade e nei passaggi al triage dei pronto soccorso, insieme ad altre due persone.
Alloggiavamo direttamente nello stesso edificio della sede operativa ma nel piano superiore e non collegato alla sede, semplicemente alloggio e sede avevano due porte di ingresso differenti. C’erano due grandi camerate, una maschile e una femminile da circa sei posti letto l’una con un grande bagno comune contenente più postazioni. Sul nostro stesso piano inoltre si trovavano le camere dei vigili del fuoco che durante la stagione stazionano come postazione estiva nel nostro stesso edificio.
Per quanto riguarda i pronto soccorso della Sardegna, per l’esperienza che abbiamo avuto noi ovviamente, ci è parso di vedere una maggiore difficoltà di gestione, data sicuramente dal grande affollamento di pazienti che provocava lunghe attese sia per i pazienti che per noi. Anche i metodi di consegna in triage sono differenti, un po’ più macchinosi rispetto al procedimento che siamo abituati a seguire nella nostra zona. Alla fine del nostro percorso il direttivo dell’associazione ci ha ringraziati sia per le attività svolte che per la compagnia solare che abbiamo portato. Ci siamo sentiti apprezzati e ci siamo divertiti molto e al termine della nostra esperienza ci siamo scambiati i contatti con la promessa di un ritorno futuro, che possa essere per lavoro o anche solamente per svago”.