Crema, 29 settembre 2024

L'uscita del comune sul ponte di via Cadorna ha sollevato reazioni negative, sia per l'annuncio della volontà di non fare il ponte provvisorio, sia per quanto annunciato in materia di viabilità. L'assessore Giorgio Pagliari, difende l'opera del comune e risponde alle domande.

Come si traduce in termini di durata di cantieri l'ipotesi di raddoppio delle due rotonde su via libero Comune? Costi preventivati, durata e ipotesi inizio lavori?

"Abbiamo avuto questa nuova opportunità dalla sovraintendenza il 18 di settembre, abbiamo lo studio proposta di Percudani, il prossimo passaggio sarà quello di approfondire il tema progettuale e fare una riflessione a tutto campo sulla viabilità di via Libero Comune, coinvolgendo i vari studi professionali con le loro relative competenze, i nostri uffici e i tecnici e, perché no le scuole site sull'asta di via Libero Comune".

Qual è la stima costi attuale per la ristrutturazione del manufatto e lo scenario nel caso peggiore?

"Come spiegavo abbiamo bisogno che la sovraintendenza ci confermi in modo definitivo, green light, sul progetto che i tecnici stanno elaborando più nel dettaglio; i costi saranno quelli di conseguenza. L’obiettivo non è di fare un ponte in funzione delle risorse ma riqualificare per avere un manufatto che conservi la storicità, sia sicuro e duri nel tempo."

Il comunicato si contraddice. Prima si parla di una stima di chiusura di 12 mesi più possibili ritardi dovuti a imprevisti. (sottopasso docet…). Ma subito dopo si citano migliorie in grado di ridurre le tempistiche dei lavori.

"Nessuna contraddizione, un lavoro di taglia e cuci non ha tempi certi ma stimati, man mano che trovi pezzi ammalorati devi intervenire questo porta a una indeterminazione dei tempi, legati anche a condizioni climatiche, il nuovo approccio con la realizzazione di parte della struttura portante in officina porta ad avere tempi più gestibili e certi". 

Mantenere le due spalle significa demolire completamente il ponte, compreso il pilone centrale? Quindi se è così, il ponte si fa in officina e poi, in quattro giorni, lo si mette a posto (come indicato in un nostro precedente articolo, con nome, indirizzo e numero di telefono della ditta che li esegue, questi lavori).

"Vede noi abbiamo parlato e incontrato molti dei soggetti interessati e abbiamo cercato, non essendo ingegneri, di ascoltare chi è del mestiere. Questa ipotesi non prevede l’abbattimento del pilone centrale, prevede il mantenimento storico del ponte, ma la portanza viene spostata dalle strutture laterali a una serie di travi centrali e recuperando una parte dell’impalcato".

"Con la soprintendenza avete riallacciato i rapporti. Vuol dire che sono d’accordo sulla quasi totale demolizione del ponte o solo a ricevere il (terzo) progetto per il ponte?

"Siamo in dialogo positivo, l’idea è quella di trovare un giusto accordo tra il mantenimento di un ponte chiodato del 1902 e l’esigenza di avere una struttura che risolva il problema viabilistico della città".

I 12 mesi sono stati calcolati rispetto alla nuova proposta progettuale (12 mesi erano l'ipotesi di febbraio con vecchio progetto)?

"Come le dicevo ci aspettiamo una riduzione dei tempi di chiusura del ponte alla viabilità cittadina, poi che la costruzione implichi 12 mesi o più ma se viene svolto in cantiere/officina immagino non interessi, l’obiettivo è quello di ridurre al minimo il disagio, su questo metteremo in campo tutte le nostre conoscenze".

A proposito di soldi, il sindaco ha detto nelle pubbliche assemblee che non era un problema. Adesso è diventato. E poi come mai noi siamo l’unica. città che deve pagarsi il ponte quando in altre province della Lombardia il ponte è stato pagato dalla regione o dalla provincia?

"Abbiamo approfondito il tema, attivando i collegamenti politici e facendo valutazioni tecniche, purtroppo la risposta è che essendo un ponte cittadino non sono previsti contributi dallo stato e neppure dalla regione, i ponti di competenza provinciale ricevono invece risorse dalla regione che li spende tramite la provincia. L’idea, visto il basso livello di indebitamento del comune, sarebbe quella di accedere a un mutuo per il totale del costo dell’opera. Da ultimo, appena avremo, dati certi organizzeremo delle assemblee con i cittadini per informarli e magari accogliere dei suggerimenti".