Lodi, 23 dicembre 2025
(Andrea Biraghi) Nella mattinata di lunedì a Lodi sono arrivati i mezzi dell’Esercito Italiano nell’ambito delle operazioni legate alla chiusura del ponte sull’Adda. La presenza dei militari rientra in un intervento di supporto logistico richiesto per le fasi iniziali del blocco dell’infrastruttura.
L’esercito mette a disposizione mezzi e personale specializzato per la messa in sicurezza dell’area e il trasporto dei materiali necessari all’avvio del cantiere. L’intervento non riguarda l’ordine pubblico, che resta in capo alle forze di polizia, ma esclusivamente il supporto tecnico e operativo ai lavori.
Nel corso di un sopralluogo sul posto, il prefetto di Lodi Davide Garra ha convocato giovedì scorso un vertice di emergenza per valutare gli effetti della chiusura e le possibili misure di mitigazione. Al centro dell’incontro le ricadute sulla comunità locale, con il coinvolgimento di Aipo, degli enti gestori e proprietari delle strade, del trasporto pubblico locale, del sistema sanitario e del soccorso, oltre alle forze dell’ordine. In questo contesto sono state avviate anche valutazioni da parte dell’esercito sulla possibilità di realizzare un ponte Bailey come alternativa viabilistica alla chiusura del viadotto, ipotesi che presenta però rilevanti complessità tecniche e incognite sui tempi.
La chiusura del ponte, decisa per ragioni di sicurezza strutturale, è prevista a partire dal mese di marzo e avrà una durata stimata di circa sei mesi. L’intervento comporterà modifiche rilevanti alla viabilità cittadina e sovracomunale.
Il comune e gli enti coinvolti stanno monitorando la situazione per valutare eventuali correttivi al piano viabilistico, mentre proseguono i confronti con la prefettura e con i soggetti tecnici incaricati dei lavori. Il supporto dell’esercito resterà limitato al tempo necessario all’allestimento del cantiere e alle attività preliminari.