Crema News - Dal territorio - Allarme zanzare

Dal territorio, 23 luglio 2025

(Niall Ferri) Dopo il primo caso umano di West Nile registrato nel Lazio - con esito purtroppo mortale - è stata attivata una cabina di regia tra Ministero della Salute, Regione e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana. Una strategia immediata e coordinata, regolata dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025, che suddivide l’Italia in aree a rischio e prevede azioni specifiche: trappole per zanzare, prelievi sugli animali, monitoraggi e test di conferma.

“Abbiamo affrontato la situazione con tempestività e determinazione, in stretto coordinamento con la Regione Lazio e il Ministero della Salute - spiega Stefano Palomba, commissario straordinario dell’Istituto. - Stiamo eseguendo analisi e rilievi in un raggio di cinque chilometri nella zona in cui si è verificato il caso purtroppo fatale. È ragionevole pensare che amplieremo questa area, coinvolgendo tutto l’Agropontino. I nostri operatori effettuano prelievi di sangue sui cavalli negli allevamenti (soggetti a fondo cieco e quindi non trasmettono il virus), per garantire un monitoraggio immediato della diffusione. Contestualmente, attraverso il potenziamento del sistema di trappole già attivo per la cattura delle zanzare: l’analisi degli esemplari raccolti ci permetterà di valutare la loro positività e l’eventuale rimodulazione degli interventi. Sotto osservazione anche corvi e passeri, che possono fungere da vettori alati e trasformarsi in serbatoi del virus per l’uomo. A tal proposito, abbiamo previsto di inserire nell’area piccoli insediamenti avicoli, quali sensori biologici avanzati, che ci permetteranno di identificare la presenza del virus. Sono anni che studiamo le arbovirosi: queste nostre competenze sono riconosciute a livello internazionale”. La sorveglianza è attiva anche in Emilia Romagna, regione colpita già nei primi anni Duemila. “Monitoriamo il territorio attraverso trappole a CO2 per zanzare, distribuite in modo omogeneo e capillare soprattutto nelle aree di pianura, ambiente ideale per la zanzara Culex - spiega Giuseppe Merialdi, direttore del Dipartimento Area Territoriale Emilia Romagna dell’Izs Lombardia ed Emilia Romagna -. Le trappole funzionano grazie al ghiaccio secco che libera anidride carbonica, attirando gli insetti. Una volta catturate, le zanzare vengono campionate nei nostri laboratori e analizzate: appena intercettato il virus, scatta immediatamente la componente di controllo di sanità pubblica regionale sulle sacche di sangue”.

A Teramo, l’Istituto Zooprofilattico di riferimento nazionale (Cesme) coordina test e conferme. “Il nostro compito - spiega il direttore generale Nicola D’Alterio - è effettuare i test di conferma, fornire supporto tecnico-scientifico, elaborare i dati e coordinare le attività diagnostiche. Quando viene confermato un primo caso in una provincia, si attiva immediatamente un sistema coordinato: i risultati sono trasmessi a tutte le autorità competenti e vengono attivati screening obbligatori dei donatori di sangue e organi nella provincia interessata, per prevenire così il rischio di trasmissione”. L’obiettivo è chiaro: fermare il virus prima che si diffonda nei mesi più caldi. E il sistema - fatto di analisi sul campo, dati incrociati e interventi mirati - si è già dimostrato efficace nel contenere altre minacce simili.