Spino d’Adda, 21 dicembre 2022

(Glm) Una tenuta da 40mila metri quadri con case padronali, piscina, zona benessere, area feste, campi da tennis e da calcetto, un laghetto e, sul retro, dei capannoni con un macello. 

È la cascina Fornace, confiscata alla criminalità per reato di evasione fiscale e in procinto di essere affidata in via definitiva ad associazioni e istituzioni che operano a scopi sociali. Ieri, porte aperte alla tenuta, peraltro sgomberata da pochi giorni. 

“Questo è un momento dall’alto valore simbolico che suggella la vittoria dello Stato – ha dichiarato il prefetto di Cremona Corrado Conforto Galli presente assieme ad altre autorità - perché è frutto di un lavoro di squadra che dura da anni e che parte dalle indagini giudiziarie e prosegue con i gradi di giudizio processuali, con l’ordine di sgombero dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati fino ad arrivare poi, a distanza di anni, all’operazione di sgombero coordinata con il Nucleo di supporto coordinato dalla prefettura”. 

L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati ha dato la tenuta al comune di Spino che l’ha a sua volta affidata temporaneamente ad alcune associazioni con finalità di accoglienza e d’inserimento lavorativo. 

“Come Spi-Cgil ed associazione Ucapte-Una casa anche per te –ha spiegato Alessio Maganuco, di Cgil Lombardia- abbiamo accettato la sfida propostaci per prenderlo temporaneamente in gestione ed avviare un percorso che porti poi alla destinazione finale e ad un utilizzo sociale di questo enorme bene”. 

“Contiamo molto ora sulla collaborazione delle associazioni -ha affermato il sindaco di Spino Enzo Galbiati- e di tutti quelli ci vorranno aiutare a far si che questa tenuta diventi davvero un obiettivo importante per il territorio dando la possibilità ai più fragili di potersi riqualificare”. 


Nelle foto, la tenuta confiscata