Vaiano Cremasco, 12 gennaio 2025
(Annalisa Andreini) Le spese nel settore del welfare incidono sempre di più sul bilancio.
La soluzione della giunta Graziano Baldassarre: dall’Irpef 30mila euro nelle casse comunali.
Ha fatto discutere, in queste ultime settimane, la relazione presentata dall’assessore al bilancio Paola Saija in relazione all’abbassamento della soglia di esenzione dell’addizionale: passerà da 12 mila euro a 8 mila euro e andrà in vigore da quest’anno.
Questa decisione porterà nelle casse del comune 30mila euro in più e, come evidenziato dall’assessore, ha una motivazione ben precisa: l’aumento esponenziale della spesa sociale, che di anno in anno assume costi sempre più alti, soprattutto per l’assistenza degli alunni con disabilità.
Un problema comune a tanti altri comuni del territorio.
“Quest’anno il comune spenderà 80mila euro in più per il welfare, un settore che ci ha segnalato questo forte incremento di spesa - ha dichiarato l’assessore al bilancio. È per questa ragione che si è reso necessario trovare nuove entrate correnti per sostenere la spesa sociale. Siamo dunque intervenuti cercando di ridurre le spese e adeguare le tariffe e infine abbiamo scelto di abbassare la soglia di esenzione dell’addizionale stimando un maggior reddito di 30mila euro.
Cosa comporterà questo per coloro che l’anno scorso erano esenti dal pagamento?
Una cifra che varierà da un minimo di 5,33 euro a un massimo di 8 euro al mese, che durante l’anno ammonteranno rispettivamente a 64 e 96 euro: “In numeri assoluti per le famiglie non risulta una spesa insormontabile, anche se i redditi su cui va ad incidere sono già molto bassi. Inoltre, all’interno del piano del diritto allo studio, abbiamo inserito nuove risorse da destinare al servizio ad personam”.
Decisione che però non è stata molto apprezzata dai gruppi di minoranza.
“Siamo contrari al taglio nella soglia di esenzione Irpef -ha dichiarato il gruppo consiliare della lista civica Insieme per Vaiano. Nel bilancio si riscontrano solo aumenti, che vanno a gravare sulle fasce deboli, sulle famiglie e sulle tasche dei cittadini per far quadrare i conti. Il bilancio è criticabile per l’aumento delle tariffe nei servizi a domanda individuale- puntualizza il capogruppo Augusto Sponchioni. Il servizio di trasporto scolastico è passato infatti da 25 euro a 200 euro annuali con un aumento di 175 euro per le famiglie, che usufruiscono di questo servizio quotidiano. Altri esempi: è aumentato di 30 centesimi anche il buono pasto (da 4,70 euro a 5 euro) e sono state incrementate le tariffe per il canone patrimoniale di concessione.
I tagli hanno influito anche sul capitolo della protezione civile da 6mila a 2000 euro”.