Monte Cremasco, 15 settembre 2024
(Valentina Ricciuti) La spada di Damocle per il bilancio di ogni comune è rappresentata dal costo dei servizi sociali che ha ormai raggiunto cifre esorbitanti e che ogni anno è in aumento. Non fa eccezione il comune di Monte Cremasco: “Parto da un dato eclatante – dice preoccupato il sindaco Giuseppe Lupo Stanghellini: – il preventivo spesa per il 2024, relativo ai servizi domiciliari per anziani e persone con disabilità (Sad), ammonta a circa 112mila euro. Nel 2016 l’impatto sul bilancio era di 40mila euro. Tirate voi le conclusioni. Ma non finisce qui. Sempre per quest’anno il comune ha dovuto garantire da solo una spesa di 87mila euro per il servizio assistenza per l’autonomia personale e altri 11mila euro per l’Adm, ovvero il servizio per minori”.
E' sempre la somma che fa il totale e l’impatto sulle casse comunali dei servizi sociali per quest’anno si assesta quindi a 210mila euro. Un salasso, per un comune di circa 2300 abitanti. La situazione è preoccupante e i continui tagli da parte dello stato centrale non aiutano.
Il bilancio 2023 di Comunità sociale cremasca, l’azienda consortile che gestisce e coordina i servizi sociali per 46 paesi del cremasco, parla chiaro: nell’ultimo anno i municipi cremaschi hanno dovuto sostenere un milione di euro di spesa in più, a causa dei costi schizzati da 8,5 milioni di euro del 2022 a 9,5 milioni del 2023. Per i sindaci non sembra esserci via d’uscita: aumentano il numero delle richieste di supporto, diminuiscono i fondi a disposizioni dei comuni a causa della spending review da parte dello stato e aumentano anche i costi di gestione del servizi, ma la legge prevede che siano i comuni a garantire ogni servizio.
“Durante l’assemblea dei sindaci dello scorso 28 maggio ho voluto lanciare un messaggio forte – continua Lupo Stanghellini – e ho deciso di votare contro agli aumenti del 25% del costo orario per queste prestazioni. Sono stato l’unico a prendere una posizione così netta e l’ho fatto non tanto perché non credo che sia sacrosanto adeguare gli stipendi dei professionisti che lavorano per garantire i servizi, ma per dire in modo chiaro che questo continuo aumento della spesa non è più sostenibile da parte dei sindaci e che serve trovare delle soluzioni immediate anche nella rimodulazione e ripensamento della gestione del servizio”.