Azzano, 05 dicembre 2025

(Gianluca Maestri) Insieme si può. Salvare l’antica torre di Azzano, monumento di proprietà di un privato dall’enorme importanza storica è ancora possibile ma per farlo, occorre unire le forze, interessando le istituzioni competenti.

Ecco perché ieri mattina, presso il castello visconteo di Pandino, si sono ritrovati il vicesindaco Riccardo Bosa, padrone di casa, il sindaco di Agnadello Stefano Samarati e il consigliere comunale di Vaiano Andrea Ladina, leader di Europa Verde e membro del direttivo Anci Lombardia nella sezione cultura e beni culturali. Con loro, Aldo Micci, azzanese, che conosce bene la torre perché ci abita vicino. Un gruppo di lavoro che nasce, per dirla con Riccardo Bosa: “Con l’obiettivo di esplorare percorsi e strumenti utili a reperire finanziamenti per l’acquisto della torre, sostenendo il comune di Torlino e valutando la possibilità di trasformarlo, in futuro, in un presidio culturale e storico-territoriale”.

“In questo primo vertice – spiega Ladina - si è deciso di incontrare i proprietari della torre per individuare assieme a loro un percorso per l’acquisto della torre da parte del comune di Torlino recuperando risorse da parte di istituti di credito del territorio. La cifra di cui parliamo è 120mila euro. La cosa più urgente è mettere in sicurezza questo edificio prima che sia troppo tardi. Se nevicasse, cosa che non è da escludere purtroppo, non crediamo che un’ala della torre reggerebbe. Sarebbe un disastro. Ricordo che a impreziosire ancor di più questa torre ci sono gli affreschi interni di Aurelio Buso, pittore cinquecentesco di una certa fama”.

Una volta divenuta patrimonio comunale e messa in sicurezza secondo Ladina per la torre sarebbe già pronta la destinazione d’uso: un museo dedicato alla celeberrima battaglia di Agnadello del 1509. Combattuta a poche centinaia di metri dalla torre, fra gli eserciti della Serenissima Repubblica di Venezia e della Lega di Cambrai.

“E poi – continua l’esponente di Europa Verde - un simile monumento restaurato renderebbe attrattivo tutto il territorio. Pensate alle visite guidate di scolaresche, associazioni e gruppi che potrebbero essere organizzate. Sarebbe un valore aggiunto anche per Pandino, perché si potrebbe pensare ad un percorso dal castello alla torre. Però, ripeto, bisogna agire prima che sia troppo tardi”.

Iniziata dopo l’anno mille la torre è stata realizzata in due fasi: la prima fino alle merlature ghibelline a coda di rondine: cinquecento anni dopo, a seguito della battaglia di Agnadello, la seconda parte.