Farinate, 03 settembre 2025
(Annalisa Andreini) I tortelli dolci di Farinate: un unicum nel panorama dell’Alto Cremasco.
La tradizionale Sagra di Farinate, delizioso borgo immerso nella campagna, si svolgerà come di consueto nei primi due weekend di settembre, con diverse iniziative anche infrasettimanali a partire da giovedì.
Sempre attivo il servizio di cucina, bar e ristoro con ottimi piatti locali e sono in tanti che non vedono l’ora di assaggiare i famosi tortelli dolci di Farinate (ma attenzione: non chiamateli tortelli cremaschi perché non lo sono. Questi sono i tortelli dolci della tradizione farinatese, preparati da sempre da un gruppo di donne del posto).
Sono stati anche scherzosamente chiamati con il simpatico nome di raviolo tortellato, da Franco Bianchessi, originario di Farinate. Un nome azzeccato perché hanno la forma quadrata del raviolo ma una farcia, che ricorda molto quella del tortello cremasco. Altro nome che gli è stato attribuito è quello di tortello alieno, tortello che rispecchia i confini tra due province, Cremona e Bergamo con relative influenze.
Ma da dove viene la ricetta del tortello dolce di Farinate?
Come dichiarano diverse signore di Farinate, tra cui Marlena Ferla che li prepara da più di 50 anni, la ricetta è di Giovanna Pellegrini, l’autentica memoria storica del piccolo borgo e ottima cuoca, venuta a mancare una trentina di anni fa.
La pasta fresca, che non è una pasta matta, viene realizzata impastando farina, uova e un goccio d’olio (un tempo si usava il burro), racchiude un ripieno corposo, composto da una parte salata e da una dolce: amaretti scuri al cacao Gallina, abbondante Grana Padano grattugiato, uvetta sultanina, cedro candito, Anice, noce moscata e la cosiddetta Saporita, un miscela di diverse spezie, qualche mentina grattugiata( ora opzionale), prosciutto cotto e pane grattugiato per asciugare l’impasto, qualora risultasse un po’ umido.
Come racconta un’altra farinatese, Maria Luisa Donati, che quando era piccola tornava nel paesello per trascorrere l’estate, non esisteva uno strumento specifico per tagliare i tortelli e venivano confezionati interamente a mano.
Gli ingredienti per preparare il ripieno si acquistavano nella storica bottega, Da Iside, in cui si poteva davvero trovare di tutto( prodotti alimentari, di merceria e persino le pillole per il mal di testa).
Amaretti al cacao e mentine si vendevano sciolti. Qui, in campagna, non esisteva il biscotto Mostaccino, presente invece a Crema.
Una volta confezionati e cotti in abbondante acqua non troppo calda, i tortelli dolci andranno poi recuperati con una schiumarola e conditi con abbondante burro e formaggio grattugiato.