
Crema, 09 giugno 2025
La Chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta, in collaborazione con la Società Storica Cremasca, ha ideato una serie di eventi per celebrare San Pantaleone patrono di Crema e del Cremasco.
Oggi, lunedì, vigilia della festa patronale, le reliquie diventeranno protagoniste di un itinerario multisensoriale, fruibile da tutti in modo libero e gratuito. Alle 21.00, chi vorrà partecipare si farà trovare davanti all’ingresso principale del Duomo. Ad accogliere i visitatori ci sarà Francesco Pavesi, da febbraio in forza alla Cattedrale come operatore culturale, curatore della rassegna.
Matteo Facchi e Nicolò Dino Premi, della Società Storica Cremasca, racconteranno la vita di San Pantaleone, le vicende che hanno portato alla sua proclamazione come patrono di Crema, le varie redazioni della sua agiografia e la storia della sue reliquie conservate in Duomo. I racconti saranno intervallati da musiche medievali per voce, organo portativo e percussioni eseguite da Francesco Donarini e Monica Vincenzi.
Non si tratterà solo di una conferenza, ma di un vero e proprio cammino illustrato alla scoperta delle reliquie esposte in cripta, ma anche delle altre raffigurazioni del patrono restituite da altre opere, sconosciute alla maggior parte dei Cremaschi: i lacerti degli affreschi realizzati tra il Duecento e il Quattrocento, il rilievo trecentesco sul portale maggiore, la statua lignea cinquecentesca, la tela di Carlo Urbino, raffigurante il martirio del santo e la vetrata ottocentesca.
Per l’occasione, sfruttando le potenzialità dell’impianto illuminotecnico del Duomo, saranno creati scenari luminosi in grado di valorizzare le singole opere oggetto d’attenzione, in un’atmosfera pensata per mostrare l’afflato religioso e artistico che generò in Cattedrale il miracolo del 10 giugno 1361. La peste dilagava. E i Cremaschi, letteralmente ‘non sapendo più a che santo votarsi’, si rivolsero al medico Pantaleone. Tradizione vuole che il martire di Nicomedia apparve in cielo, con il braccio steso verso la terra in segno di patrocinio e protezione. Fatto sta che il contagio cessò. E, subito, a furor di popolo le autorità ordinarono che ogni anno, quel giorno, comunità religiosa e comunità civile si unissero per tributare al santo, immediatamente eletto come nuovo patrono di Crema e del Cremasco, solenni celebrazioni di ringraziamento. Quelle stesse che, seppure in forme diverse, continuano ancor oggi.