
Cremasco, 08 giugno 2025
VIII Domenica di Pasqua Pentecoste
La Parola: At 2,1-11 Sal 103 Rm 8,8-17 Gv 14,15-16.23-26
Dal Vangelo secondo GiovanniGv 14, 15-16.23b-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Parola del Signore.
Don Natale Grassi Scalvini) In settimana abbiamo concluso la visita pasquale alle famiglie della nostra parrocchia. Come sempre siamo stati accolti dalla maggior parte di loro con benevolenza e gratitudine e qualcuna anche con attesa gioiosa. Ovviamente non sono mancate alcune situazioni, poche per la verità, in cui c’è stato poco interesse o un cortese rifiuto e quindi ci siamo reciprocamente accontentati di un saluto cordiale. Certamente non abbiamo avuto alcun rimprovero o richiamo alla privacy, anche se abbiamo suonato a tutti i campanelli. D’altronde, proprio come dice Gesù anche oggi nel vangelo, la vita cristiana sia agli inizi come anche nella maturità o addirittura nella consuetudine di lunga data dipende sempre da un SE iniziale: ‘Se mi amate...’ poi da questa scelta fondamentale per il Signore discende tutto il resto, sia per una vita profondamente impegnata con Cristo e la sua Chiesa come anche per quella fede magari traballante e insicura che ha sempre bisogno di stimoli per affrontare con speranza e carità gli eventi quotidiani.
Anche la festa di Pentecoste, che porta a compimento gli eventi della Pasqua e alla pienezza della gioia cristiana, dipende non solo dalla promessa di Cristo, che da parte sua è quasi una certezza, visto che si basa sulla volontà salvifica del Padre che ci vuole tutti partecipi del suo piano di amore, ma che evidentemente raggiunge la sua efficace realizzazione in noi solo se c’è il reale desiderio di incontrare Gesù e di ricambiare almeno un poco l’amore che lui ci ha dato concretamente nella offerta della sua vita in croce.
Dobbiamo riconoscere che il Signore Gesù nella sua prima venuta tra di noi non è stato accolto molto bene e probabilmente il rifiuto del suo popolo di accoglierlo come Messia è il segno di tanti rifiuti ricevuti anche in seguito, fino ai nostri giorni, da parte di tanti uomini. Ma noi che crediamo in lui dobbiamo sicuramente cambiare registro. Non possiamo cambiare la storia passata e quel che è successo, ma attraverso le celebrazioni pasquali degli eventi della nostra salvezza ricordiamo ogni anno quanto lui abbia sofferto da parte degli uomini e quanto ci dobbiamo impegnare noi adesso perché tale sofferenza sia salvifica e non si ripeta più per i tanti uomini e bambini che invece a causa della guerra o della violenza continuano a incarnare nella propria esistenza i dolori del Cristo.
Se davvero vogliamo ricevere il dono dello Spirito dobbiamo concretamente cominciare ad amare il Signore Gesù, a osservare i suoi comandamenti, partendo ovviamente da quello dell’amore vicendevole, così da vincere la catena di odio e di dolore che attraversa davvero tutta la storia dell’umanità.
Certo se guardiamo in senso generale alla storia degli uomini e alle situazioni di guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo, c’è quasi da disperare vedendo come mentre tutti parlano di pace poi concretamente ci si arma sempre di più sprecando così tante ricchezze dell’unica terra che abbiamo senza destinarle allo sviluppo e al sostegno vitale per milioni di persone. Ma il dono dello Spirito Santo ci viene in soccorso sia per aprire il nostro cuore alla speranza rianimando la certezza della vittoria del bene sul male e sulla morte, sia suggerendo parole e opere che diventino davvero un richiamo costante alla fondamentale legge dell’amore che deve guidare le opere e i giorni di ogni uomo.
Non stanchiamoci mai di invocarlo ogni giorno, sentendoci sorretti anche dalla intercessione della vergine Maria che oggi come allora nel cenacolo insieme ai discepoli invoca dal divin figlio il grande dono dello Spirito d’amore per tutti gli uomini.