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Crema, 21 febbraio 2025

L’Ats della Val Padana ha approvato un nuovo “Piano Locale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico” (Piano GAP) per il biennio 2025-2026. L’obiettivo è di garantire la prosecuzione e l’implementazione dei programmi di prevenzione, cura e riabilitazione già attivi sul territorio dove si stima vi sia la presenza di circa 16.600 giocatori patologici.

Il nuovo Piano prevede azioni campagne di sensibilizzazione per informare sui pericoli legati al gioco d'azzardo. Tali attività sono rivolte soprattutto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile, nei luoghi di lavoro e nelle comunità.

“Il gioco d'azzardo presenta rischi significativi per le diverse fasce di età, in particolare per i giovani e gli anziani - dichiara Laura Rubagotti, responsabile della Struttura Promozione della Salute e Prevenzione Fattori di Rischio Comportamentali dell’Ats Val Padana. - I giovani accedono con molta facilità a piattaforme di gioco online che possono influire negativamente sulla loro vita sociale e familiare nonché sul loro rendimento scolastico. Gli anziani invece, soprattutto se vivono condizioni di solitudine, possono presentare maggiori vulnerabilità di natura finanziaria e talvolta possono essere più suscettibili a truffe. Per questo il Piano contempla azioni che aumentino la conoscenza e le competenze specifiche”.

“Con il Piano Gap di Ats Val Padana si sta promuovendo un’attenzione specifica alle azioni regolative che possono essere messe in campo dagli Enti Locali – afferma Katja Avanzini, direttore della Struttura Integrazione delle reti territoriali a sostegno dei programmi nazionali di ATS. - Siamo di fronte ad una sfida complessa, determinata dalla duplice necessità di disinnescare i rischi connessi sia al gioco fisico sia (e soprattutto) al gioco virtuale.”.

“Per la cura del Disturbo da Gioco d’Azzardo risultano fondamentali le azioni di intercettazione precoce – conclude Amelia Anghinoni, dirigente psicologa della Struttura Salute Mentale e Dipendenze di Ats. - Per questo il Piano prevede specifiche attività, informative e formative, rivolte agli operatori dei servizi sociosanitari territoriali, programmate con le Asst di Crema, di Cremona e di Mantova e con i Servizi Multidisciplinari Integrati (SMI) presenti sul territorio, che coinvolgono anche i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta. Si prospetta l’attivazione di nuovi punti di ascolto diffusi, in particolare nelle Case di Comunità”.